Josè Corvaglia cerca sostegno per il suo cinema alternativo
Un film, un libro, una mostra. Tutto questo è La cena di Emmaus , un progetto del produttore Gianluca Arcopinto con l'autore esordiente Josè Corvaglia, il quale ha preso spunto dal celebre dipinto del Caravaggio del 1606 per girare in 35 millimetri una storia di 11 minuti, quella di un bambino che scopre dolorosamente la realtà dei conflitti sociali, etnici, politici, espressi simbolicamente dallo scontro israelo-palestinese. Immagini e disegni si confondono magistralmente e freneticamente, con riferimenti filmici a Hitchcock, Kubrick, e al genere horror.
Dopo aver vinto numerosi premi nazionali, il cortometraggio è stato ora "integrato in un progetto museale", come spiega Cornovaglia, che comprende l'esposizione di 70 quadri con gli stessi disegni e fotogrammmi del film (dal 19 luglio al 19 ottobre al Palazzo baronale di Vaste, in provincia di Lecce) e la pubblicazione di un libro in vendita con il DVD nelle librerie Feltrinelli. Un nuovo modello distributivo che vede Gianluca Arcopinto per la prima volta nelle vesti di editore: un progetto fuori dagli schemi, racconta il produttore, "in un momento in cui il cinema è uguale a se stesso. Preferisco continuare a stare ai limiti, all'estremità, senza sentirsi mai vittima di queste logiche".
Ora Gianluca Arcopinto e il talentuoso Josè Corvaglia stanno pensando ad un nuovo progetto, che parte dal mistero del mosaico dell'Albero della Vita nella Cattedrale di Otranto. "Un modello alternativo di cinema europeo", lo definisce Cornovaglia, che vale la pena di essere sostenuto finanziariamente.
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