"Nomadismo" italiano, noir francese, nuovo cinema tedesco
Europa rappresentata sostanzialmente da Italia Francia e Germania, cinema Usa di qualità, presenza forte dell'animazione giapponese e il ritorno dell'Africa: questa in sintesi la line up della prossima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (dal 27 agosto al 6 settembre) illustrata oggi a Roma dal direttore Marco Muller.
I titoli italiani in lizza per il Leone d'Oro sono quelli già rivelati dalla stampa nei giorni scorsi: Il papà di Giovanna di Pupi Avati, sul drammatico rapporto tra un padre, artista fallito, e sua figlia; BirdWatchers di Marco Bechis, che racconta la difficile convivenza tra i ricchi proprietari bianchi e gli indios nel Mato Grosso do Sul, in Brasile (Muller parla di esempio di cinema nomade per questo film) ; Il seme della discordia di Pappi Corsicato, ispirato a un racconto di Heinrich von Kleist da cui Eric Rohmer aveva già tratto La marchesa von...; Un giorno perfetto [+leggi anche:
trailer
scheda film] di Ferzan Özpetek, ventiquattro ore della vita, semplice eppure "unica", di un gruppo di personaggi.
Se la bandiera a stelle e strisce è tenuta alta da autori brillanti e originali come Kathryn Bigelow (Hurt Locker), Jonathan Demme (Rachel Getting Married), Darren Aronofsky (The Wrestler), (mentre i fratelli Coen aprono la Mostra con Burn After Reading e lo sceneggiatore messicano Guillermo Arriaga dirige Charlize Theron e Kim Basinger nella sua opera prima The Burning Plain), è il cinema francese a fornire al concorso ben due titoli e quattro coproduzioni. Il duo Patrick Mario Bernard e Pierre Trividic porta sul Lido il thriller fantastico L’Autre, mentre Barbet Schroeder torna alla fiction dopo la parentesi documentaristica di L'avocat de la terreur [+leggi anche:
trailer
scheda film] con un thriller girato a Tokio, Inju, la Bête dans l’ombre [+leggi anche:
trailer
scheda film]. Cast francese e coproduzione franco-tedesca-portoghese per il maestro tedesco Werner Schroeter, che firma Nuit de chien, ambientato in paese immaginario straziato dalla guerra civile.
Rappresenta invece il nuovo cinema tedesco Christian Petzold, con Jerichow , che promette "crimine, passione ed emozioni profonde". Coprodotto da Francia e Germania anche Süt del turco Semih Kaplanoglu, e Teza dell'etiope Haile Gerima. Quest'ultimo, assieme all'algerino Gabbla (Inland) di Tariq Teguia, segna il ritorno di un continente ultimamente trascurato dai grandi festival occidentali.
I film in Concorso
The Wrestler – Darren Aronofsky (US)
The Burning Plain – Guillermo Arriaga (US)
Il papà di Giovanna – Pupi Avati (Italia)
BirdWatchers - Marco Bechis (Italia)
L’Autre - Patrick Mario Bernard, Pierre Trividic (Francia)
Hurt Locker - Kathryn Bigelow (US)
Il seme della discordia - Pappi Corsicato (Italia)
Rachel Getting Married - Jonathan Demme (US)
Teza - Haile Gerima (Etiopia / Germania / Francia)
Paper Soldier - Aleksey German Jr. (Russia)
Süt - Semih Kaplanoglu (Turchia / Francia / Germania)
Achilles and the Tortoise - Takeshi Kitano (Giappone)
Ponyo on Cliff by the Sea - Hayao Miyazaki (Giappone)
Vegas: Based on a True Story - Amir Naderi (US)
The Sky Crawlers - Oshii Mamoru (Giappone)
Un giorno perfetto - Ferzan Özpetek (Italia)
Jerichow - Christian Petzold (Germania)
La Bête dans l’ombre - Barbet Schroeder Inju (Francia)
Nuit de chien - Werner Schroeter (Francia / Germania / Portogallo)
Inland - Tariq Teguia (Algeria / Francia)
Plastic City - YU Lik-wai (Brasile / Cina / Hong Kong / Giappone)
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.