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VENEZIA 2008 Concorso / Etiopia-Germania-Francia

Haile Gerima torna al passato per guardare al futuro

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Il Cinema Africano è da qualche tempo quasi escluso dalle selezioni e soprattutto dai palmares della maggior parte dei festival internazionali. Selezionato nel Concorso della Mostra, Teza [+leggi anche:
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di Haile Gerima potrebbe rappresentare un'inversione di tendenza.

A credere negli autori africani sono in molti in Europa. E' stata infatti la tedesca Pandora, con una quota minoritaria della francese Unlimited, ad affiancare nella produzione la piccola società del regista etiope. Stabilitosi ormai da 40 anni negli Stati Uniti, Haile Gerima è considerato l’autore più rappresentativo del cinema del Corno d’Africa, e Teza conferma la centralità nella sua opera del tema del viaggio nel tempo e nella storia, caratteristico del cinema africano della diaspora.

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In una successione di flashback e flash forward, il protagonista Anberber (Aaron Arefe) ricostruisce per noi il suo ritorno in Etiopia nel 1970 dopo gli studi in medicina nella Germania dell'Ovest. Ad Addis Abeba pensa di potersi applicare alla lotta contro le malattie infettive ma deve affrontare la violenta repressione del dissenso da parte dei sostenitori del regime marxista leninista. Gli intellettuali che si ispiravano ai valori del socialismo sono ora perseguitati. Il suo migliore amico viene assassinato e Anberber viene costretto ad andare nella Germania dell'Est, dove alla caduta del muro è vittima dell'estremismo razzista. Ormai sessantenne, tormentato dagli incubi e dai ricordi, torna finalmente nel suo poverissimo villaggio, dove sfida i pregiudizi della cultura tradizionale, mentre infuria la guerra civile.

Una regia accorta e accurata, che richiama spesso la formazione teatrale dell'autore, materializza disillusioni e frustrazione, negate alla fine da una speranza entusiasta nelle nuove generazioni. Il film più importante di Gerima era intitolato Sankofa (1993), che significa "ritornare al passato per volgersi al futuro". E' quello che continua a fare il cineasta etiope con questo film che si pone come candidato numero uno al Leone d'Oro.

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