VENEZIA 2008 Fuori concorso / Francia
Lunga vita alla Varda
“Una vecchietta girovaga e chiacchierona che racconta la propria vita”. Si presenta così Agnès Varda, nella prima scena del suo documentario Les plages d’Agnès [+leggi anche:
trailer
scheda film]: che offre un ritratto intimo della cineasta (tra i nomi di punta della Novella Vague), ma è molto più d’una semplice autobiografia filmata.
Le spiagge del titolo “sono quelle del Mar del Nord, del Mediterraneo e dell’Atlantico”, confida l’autrice. Ostende, Sète (dove le hanno dedicato una strada, per ringraziarla del cortometraggio La Pointe courte, suo primo film e preciso ritratto della vita dei pescatori del posto), Venice Beach: “I luoghi più perfetti: le montagne le trovo ridicole, come chi pensa che l’esistenza sia una scalata”.
Cento minuti sono pochi, per tracciare il bilancio di ottant’anni di vita, e oltre cinquanta di carriera: l’infanzia in Belgio, l’arrivo a Parigi, l’esordio nella fotografia, l’amicizia con Chris Marker, l’incontro con Jacques Demy (compagno di una vita, al centro dei momenti più commossi, e devoti, del film). E ancora, il successo internazionale di Cléo dalle 5 alle 7, gli Stati Uniti, l’impegno politico (“sono una donna di sinistra, ma sempre al di fuori dei partiti: ho condotto una lunga battaglia per un femminismo gioioso”).
E poi i volti degli amici che non ci sono più, ma tornano negli scatti della Varda in mostra nel Palazzo dei Papi di Avignone: “È stata un’emozione violenta, vedere quelle foto tutte insieme, e pensare che i soggetti sono quasi tutti morti, da Gérard Philipe a Philippe Noiret”, spiega la regista.
Il film però, sorretto dall’ironia (e talvolta dall’autocritica, come quando rievoca il flop di Les Cent et une nuits de Simon Cinéma), è pieno di invenzioni narrative, e tutt’altro che luttuoso: “L’ho girato per far conoscere ai miei figli (la costumista Rosalie Varda e l’attore Mathieu Demy, ndr) gli alti e i bassi del mio itinerario: un desiderio da anziana, non da morente”.
La vitalità creativa dell’autrice di Senza tetto né legge – Leone d’oro nel 1985 qui a Venezia, dove il nuovo film passa oggi Fuori concorso – è fuori discussione: Les plages d’Agnès ha il merito ulteriore di confrontarla con alcuni capitoli della filmografia precedente. Ma senza intenti celebrativi, o tentazioni di esaustività: “Ho scelto solo i brani utili a spiegare ciò che volevo raccontare, escludendo gli altri titoli”.
Coprodotto dalla Ciné-Tamaris della stessa Varda (qui anche sceneggiatrice, direttrice della fotografia, montatrice, e naturalmente interprete) con Arte France Cinéma, con la partecipazione di Canal+ e del Centre National de la Cinématographie, il documentario è venduto nel mondo da Roissy Films.
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.