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INDUSTRIA Francia

L'Europa sotto i riflettori di Digione

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In occasione del dibattito "Bilancio e prospettive della politica europea in materia audiovisiva, cinematografica e culturale", che si è svolto venerdì scorso nell'ambito degli Incontri Cinematografici di Digione organizzati dall'ARP (società civile degli Autori-Registi-Produttori), la questione della pirateria è stata al centro delle discussioni.

Mentre il disegno di legge francese "Creazione e Internet" sarà presto esaminato in Parlamento, il deputato europeo spagnolo Ignasi Guardans Cambo ha affermato che il principio che gli è proprio, di contrasto graduale (mail di avvertimento, poi eventuale sospensione dell'abbonamento Internet) non contravviene alla nozione di libertà fondamentale inclusa di recente in un emendamento del Parlamento Europeo e che il dibattito è stato falsato poiché "l'accesso a internet non è un diritto fondamentale" ("provate a non pagare le bollette e vedrete come vi verrà tolta la linea", ha commentato per fare un esempio).

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Il deputato europeo ha anche sottolineato che "il Programma media funziona ragionevolmente bene ed è protetto, ma la quota di mercato del cinema europeo nelle sale non aumenta". Secondo lui, "ci vuole innanzitutto un cambiamento di mentalità. Il Goya per il miglior film europeo è stato soppresso perché i registi vincitori non sono andati a ritirare i loro premi per cinque anni di seguito. C'è grande preoccupazione, poi, intorno alla conversione al digitale, perché se non va bene, distruggerà il segmento di cinema europeo che passa nelle piccole sale indipendenti. Queste ultime devono essere aiutate da programmi europei e nazionali".

Un discorso appoggiato da Jacques Toubon, presidente di Eurimages, secondo il quale l'importanza accordata in Europa alla cultura resta ancora superiore al suo peso in termini economici, ma ha tuttavia subito qualche attacco: l'idea diffusa nei paesi dell'est europeo che il libero scambio sia il "nec plus ultra", e le notevoli distorsioni introdotte dallo sviluppo delle nuove tecnologie sulla questione della proprietà intellettuale.

Sul capitolo degli aiuti di Stato, Anne Durupty (direttrice generale aggiunta del Centre National de la Cinématographie (CNC)) ha riaffermato l'opposizione della Francia a una standardizzazione dei test culturali prevista per il 2011 e ha precisato che questa posizione è stata oggetto di riavvicinamenti in seno all'EFAD (direttori delle agenzie europee del cinema).

Infine, il produttore Antoine de Clermont-Tonnerre (Mact Productions) ha lanciato l'allarme sull'attuale livello dei download illegali di film in Francia (435 000 al giorno, di cui 87 000 di film francesi). Secondo lui, l'impatto sulla frequentazione delle sale, sul mercato dei DVD (in caduta di un terzo in quattro anni) e su quello del Vod (in lenta progressione) porterà alla scomparsa del 20 % degli investimenti nel cinema da qui a due anni e del 50 % nei prossimi cinque anni. Un discorso allarmista ripreso dal regista e presidente dell'ARP Jean-Paul Salomé, per il quale "la casa brucia senza che i pompieri intervengano".

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(Tradotto dal francese)

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