20/10/2008

La 29ma edizione della Mostra di Valencia ha rivolto un'attenzione particolare all'universo femminile, proponendo sette film diretti da donne e una tavola rotonda dal titolo "Donne e Cinema".

La professoressa di Storia del Cinema dell'Università di Valencia, Áurea Ortiz, moderatrice della tavola rotonda che si è svolta ieri, è stata pessimista: "E' un problema senza soluzione".

La professoressa ha cominciato con la descrizione del panorama audiovisivo nella città di Valencia, che questa settimana propone 49 film. Tra questi, solo nove sono diretti da donne (e uno è co-diretto). Inoltre, quasi tutti questi film sono europei e di budget modesto, ad eccezione di Mamma mia!, il che dimostra il difficile accesso delle donne alle megaproduzioni.

Ortiz ha segnalato che ancor meno sono le direttrici di festival o le critiche cinematografiche. Per di più, tra le 25 pellicole di maggior successo al box office spagnolo di quest'anno, solo tre hanno donne come protagoniste.

Begoña Siles, professoressa di Narrativa Audiovisiva all'Università Cardenal Herrera-CEU e scrittrice, ha lamentato che nello stesso festival di Valencia verranno proiettati 154 prodotti audiovisivi, di cui solo 21 diretti da registe.

Inés París, regista, sceneggiatrice e presidente di CIMA (Associazione delle Donne Registe e dei Media Audiovisivi), ha commentato: "Questa è una professione estremamente maschile".

Infine, Janja Glogovac, regista slovacca che partecipa a questa edizione del festival con il suo film L...like love [+leggi anche:
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scheda film] nella sezione Mostra Mujeres, ha detto alla tavola rotonda: "Da quello che sento, il problema non è solo mio, ma oltrepassa i confini del mio paese".