26/10/2008

Al Festival di Roma si infiammano gli animi e si riaccendono le polemiche politiche sul revisionismo con il passaggio stasera nella sezione “Proiezioni Speciali” del film di Michele Soavi Il sangue dei vinti [+leggi anche:
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scheda film]. Ispirato al controverso libro di Giampaolo Pansa pubblicato con successo e nel 2003, il film racconta le violenze fratricide tra il 1943 e il 1945 e le vendette avvenute dopo il 25 aprile 1945 nell’Italia del Nord nei confronti di chi si era compromesso con il regime fascista. E lo fa, discostandosi dal saggio storico di Pansa, attraverso le vicende di un commissario di polizia (Michele Placido) e della sua famiglia divisa dalla guerra: un fratello partigiano, una sorella arruolatasi nella milizia della Repubblica di Salò.

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Il regista e lo scrittore dopo la proiezione sono stati protagonisti del vivace dibattito con il pubblico che ha seguito la proiezione ufficiale. Soavi, che ha firmato negli ultimi anni fiction tv dai temi scottanti come il nuovo terrorismo, rifiuta l’etichetta di ‘revisionista’, con il quale è stato bollato il libro: “Faccio il regista, non lo storico ed ho cercato di raccontare questa storia senza schierarmi da una parte o dall’altra”. Pansa ha rivelato che la Mostra del cinema di Venezia ha rifiutato il film e ha detto che avrebbe preferito che il film fosse in concorso al festival di Roma. Applausi, fischi, segnali contrastanti di approvazione e di dissenso da parte dei molti giovani presenti.

Il sangue dei vinti uscirà prima nelle sale in una versione di 110 minuti e poi arriverà in tv su Raiuno in due puntate nel 2009.