04/11/2008

“Un summit di cineasti indipendenti davvero, che si autoproducono e distribuiscono: filmaker giovani e cosmopoliti che non sentono il bisogno di entrare nei palazzi ministeriali delle sovvenzioni, né in quelli televisivi dei compromessi”: così il direttore artistico Roberto Silvestri presenta la XXVI edizione del suo Sulmonacinema Film Festival (dal 3 all’8 novembre).

Dieci i lungometraggi in concorso per l’Ovidio d'argento (e, novità di quest’anno, per il Premio alla migliore colonna sonora): alcuni visti in sala (seppur fugacemente, come Angeli distratti di Gianluca Arcopinto, o dopo non poche traversie distributive, vedi Cover Boy di Carmine Amoroso), altri tuttora inediti. Tra questi, oltre a Beket di Davide Manuli, gli “italieni” Chris and Don, A Love Story di Guido Santi e Tina Mascari (documentario sulla storia d’amore tra lo scrittore Christopher Isherwood e Don Bachardy), e Tramas di Augusto Contento (girato in Brasile come il precedente Onibus, premiato l’anno scorso proprio a Sulmona).

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Accanto alla sezione competitiva, molti gli omaggi: in primis al “Sexantotto”, protagonista di un’attesa retrospettiva (in programma film anche pre e post sessantottini di Mishima, Genet, Brocani e Makavejev), e poi alla presidente di giuria, l’attrice Sonia Bergamasco (con la proiezione de L’amore probabilmente ed il recital “Questo valzer leggero”), al compositore Louis Siciliano (sue le musiche de Il rabdomante, con lui si discuterà anche di sound design), al regista senegalese Djibril Diop Mambéty nel decennale della morte, al tedesco Gerd Conradt (con Die Spree, Sinfonie eines Flusses e l’ultimo Farbtest 6, presentato di recente anche al Festival di Roma).