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LEGISLAZIONE Italia

Stati Generali del Cinema 3. Pirateria e diritto d'autore

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Le giornate degli Stati Generali del Cinema, all’interno del Festival Internazionale del Film di Roma, si sono concluse con due convegni sui temi del diritto d’autore e della pirateria. Argomenti che hanno attraversato più o meno direttamente tutta la manifestazione e che del resto erano stati al centro anche di incontri tenutisi durante l’ultima Mostra di Venezia .

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Allora come oggi il confronto si è articolato sostanzialmente sul fatto che la legislazione italiana in materia esiste ma non viene applicata, e quindi bisogna studiare nuove soluzioni: queste vedono l’alternativa tra la cosiddetta “via francese”, che prevede la disconnessione dell’utente dalla rete come atto finale, e quella, considerata più radicale, che invece insiste sulla responsabilità dei provider, e contempla una royalty fissa pagata preventivamente dal provider per risarcire le violazioni in materia di diritto d’autore.

Così come a Venezia, si è insistito molto sulla pirateria come “questione morale” e sulla necessità di formazione nelle scuole: mancano tuttavia figure in grado di rivestire questo ruolo, e soprattutto i dati confermano che la fascia più cospicua dei “downloaders” in rete da siti illegali è costituita non tanto da adolescenti, quanto da appartenenti alla fascia 25-40 anni.

La Siae, che gestisce i diritti d'autore, ha partecipato attivamente ad entrambi i convegni, e oltre a fornire dati che confermano l’enormità del danno economico, ha denunciato la scomparsa del concetto di “proprietà intellettuale” a causa della concezione sempre più economicista del prodotto, ridotto ormai a merce.

Assenti dai convegni gli esponenti del mondo del cinema e anche quelli delle compagnie dei provider principali, mentre per la prima volta hanno partecipato le associazioni dei consumatori: queste, pur condannando fermamente le violazioni, hanno voluto distinguere le diverse e maggiori responsabilità di chi immette materiale illegale in rete (gli “uploaders”), rispetto a quelle di chi si limita a scaricarlo, insistendo sulla differenza tra illecito e reato.

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