Eurimages: Italia fanalino di coda
Produttori italiani e stranieri hanno partecipato ad un convegno sulla coproduzione cinematografica organizzato da Eurimages in occasione del MedFilmFestival (6-16 novembre).
Isabel Castro, vice segreteria generale del fondo europeo di sostegno finanziario creato alla fine del 1988, ha illustrato il funzionamento di Eurimages e ha discusso con il futuro delle coproduzioni europee e di Eurimages, semplificazioni, sviluppi e le nuove prospettive per le produzioni sovranazionali nel settore degli audiovisivi.
L'Italia, pur essendo uno dei maggiori contribuenti all'Eurimages, è uno dei paesi che ricorre meno a questo fondo per ricevere finanziamenti alla produzione. Nel 2007 Italia ha coprodotto con altri paesi 30 film, ma solo 16 di questi si sono rivolti a Eurimages per ricevere fondi. Nello stesso anno 22 film delle 44 coproduzione belghe hanno presentato domanda al fondo. Il maggior beneficiario risulta la Francia, che ha coprodotto 95 film e per 51 di questi ha chiesto l'intervento di Eurimages.
"Le principiali ragioni per le quali i produttori italiani si rivolgono di meno a Eurimages sono due", ha dichiarato ad Aki- ADNKronos International Massimo Baraldi, rappresentante italiano presso il fondo europeo. "La prima è la lingua, parlata solo nel nostro paese''. L'altra ragione, sempre secondo Baraldi, è di natura economica: ''I nostri produttori riescono a trovare i fondi necessari in Italia, grazie anche alle televisioni, e non sentono questo grande bisogno di rivolgersi a Eurimages".
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