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FESTIVAL Regno Unito

Torino FF: un’inedita Londra sotterranea per The Escapist

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Nonostante l’improvvisa defezione di Shane Meadows (che ha dato forfait, e con lui il suo Somers Town [+leggi anche:
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, tra i titoli più attesi di quest’edizione), l’Inghilterra si conferma protagonista del Torino Film Festival: non solo i classici della British Renaissance (molto seguita la retrospettiva), ma anche nuovi talenti come l’esordiente Rupert Wyatt, fuori concorso con The Escapist [+leggi anche:
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Il film, prodotto con un budget di 3mln di euro dall’inglese Picture Farm e dall’irlandese Parallel Film Productions, sarà distribuito in Italia da Lucky Red (con il titolo Prison Escape, forse per “catturare” gli spettatori del televisivo Prison Break).

“Conferma la popolarità di un genere, quello carcerario, che ha prodotto grandi successi di pubblico”, spiega il regista, precisando però che The Escapist si ispira, più che ai blockbuster d’oltreoceano, al cinema laconico del suo autore preferito, Jean- Pierre Melville (oggetto di un’altra retrospettiva torinese). Al punto che il protagonista, l’ergastolano Frank Perry che insieme ad alcuni compagni di prigione pianifica un’evasione di gruppo, “parla poco e agisce molto, proprio come l’Alain Delon di Frank Costello faccia d’angelo”.

Modelli alti (“Mi ha influenzato anche il racconto ottocentesco "An Occurrence at Owl Creek Bridge" di Ambrose Bierce”), per un film d’intrattenimento che sfrutta al meglio cast (su tutti un monumentale Brian Cox, accanto a lui Joseph Fiennes, Liam Cunningham e tanti altri), musiche (da una ballata di Leonard Cohen alla title-track dei Coldplay) e soprattutto location.

Il carcere in primis, “fotografato in modo antinaturalistico, con un’atmosfera torrida, quasi tropicale: un luogo claustrofobico e persino fantascientifico, governato da leggi e gerarchie che valgono solo in quell’universo parallelo”. E poi i cunicoli della fuga: “impossibili da ricostruire in studio per limiti di budget, così li ho cercati a lungo dal vero, ottenendo i permessi per filmare un’inedita Londra sotterranea”, continua Wyatt (anche sceneggiatore con Daniel Hardy), che presto porterà al cinema la trasposizione di “Birdsong”, un romanzo di Sebastian Faulks ambientato durante la I Guerra Mondiale.

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