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PROMOZIONE Svizzera

Un secolo di cinema svizzero sotto i riflettori

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Per la prima volta nella storia del cinema svizzero, uno studio realizzato dall'Ufficio federale della statistica (OFS) in collaborazione con la Cineteca svizzera, intitolato "La produzione dei film svizzeri 1913-2007" (vedi qui), rivela una cinematografia caratterizzata dalla mancanza di mezzi finanziari.

I dati raccolti dall'OFS documentano un'età dell'oro della cinematografia elvetica, quella dei film di Praesens Film che corrisponde a un picco di produzione tra il 1939 e il 1942 (14 lungometraggi all'anno), così come l'avvento del Nouveau cinéma svizzero trent'anni più tardi. Lo studio mostra in primo luogo l'evoluzione costante della produzione nazionale, restata a lungo inferiore a una decina di film all'anno, prima di raggiungere una media di 70 lungometraggi di ogni genere all'alba del nuovo millennio.

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L’OFS, inoltre, analizza i film a seconda del loro genere. Se la predominanza del documentario, di cui la Svizzera va fiera, non è una novità (51 % dei lungometraggi), la prospettiva storica permette tuttavia di esaminare questa particolarità svizzera. Se è vero che esiste una tradizione del documentario, è anche vero che i film di finzione hanno tenuto il passo fino alla fine degli anni '70.

Il documentario, sostenuto dalla Confederazione nel 1962 (ossia otto anni prima della fiction), trae beneficio dalla tecnologia digitale, più leggera e meno costosa della pellicola. Nel 1992, il rifiuto della Svizzera di aderire all'Unione monetaria europea ha indubbiamente favorito il genere, più facile da finanziare con le risorse nazionali.

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(Tradotto dal francese)

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