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PROGRAMMA MEDIA Svizzera

Partecipazione svizzera a rischio

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La partecipazione della Svizzera al programma Media è a rischio e dipende dalla decisione che prenderà il Parlamento elvetico il prossimo mese di marzo. Nel 2001, il rifiuto popolare a entrare nell’Unione monetaria europea ha costretto il governo ad avvicinarsi alla Ue con accordi bilaterali, nonostante l’ostruzionismo del fronte isolazionista. Il primo aprile 2006, la Svizzera è entrata nel programma Media, ma per poco, visto che il rinnovamento del programma per il periodo 2007-2011 necessita una nuova negoziazione della partecipazione elvetica.

A sorpresa, la Ue ha introdotto nel nuovo progetto l’obbligo per la Svizzera di sottostare, a partire dal 2009, al principio di libera ricezione e diffusione di trasmissioni televisive europee che comprendano pubblicità su politica, religione e alcol, normalmente proibite sulle reti svizzere.

La prima bozza della legge fu respinta dal Parlamento nel 2007, che chiese al Consiglio Federale di convincere Bruxelles a mantenere una regolamentazione più severa in Svizzera. Ma il risultato delle negoziazioni è stato che la Svizzera si sarebbe adeguata alle regole degli altri membri della Ue.

L’abbandono del principio del paese di origine permetterebbe di mantenere una regolamentazione rigorosa per la pubblicità fintanto che sia appropriata, non disciminatoria e nell’interesse pubblico. Affinché le emittenti svizzere non siano penalizzate rispetto ai loro concorrenti stranieri, il governo prevede di modificare la legge sulla televisione con lo scopo di autorizzare la pubblicità di vino e birra.

Il Consiglio federale presenterà questi emendamenti in Parlamento il prossimo mese di marzo, insieme alla garanzia che la Svizzera rimarrà nel programma Media fino alla fine del 2009. Ma queste misure basteranno perché il Parlamento accetti il nuovo progetto?

(Tradotto dal francese)

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