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CANNES 2009 Selezione

La Croisette nel mirino

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La ruota dei festival gira e, appena finita la Berlinale, i professionisti dell'industria cinematografica si proiettano già verso il 62mo Festival di Cannes (dal 13 al 24 maggio 2009), cercando di indovinare quali saranno i film in gara. In questo gioco dei pronostici che terminerà il 23 aprile, data della conferenza stampa cannense, s'impongono per il momento Los Abrazos rotos [+leggi anche:
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intervista: Pedro Almodóvar
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dello spagnolo Pedro Almodovar (in uscita il 18 marzo in Spagna), Antichrist [+leggi anche:
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del danese Lars von Trier, Looking for Eric [+leggi anche:
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intervista: Cannes 2009
Ken Loach

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dell'inglese Ken Loach, The White Tape [+leggi anche:
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dell'austriaco Michael Haneke, Mr Nobody [+leggi anche:
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intervista: Jaco Van Dormael
intervista: Jaco Van Dormael
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del belga Jaco van Dormael, Soul Kitchen [+leggi anche:
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del tedesco Fatih Akin, Inglourious Basterds [+leggi anche:
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dell'americano Quentin Tarantino e Bright Star dell'australiana Jane Campion.

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Sulla lista non completa dei possibili partecipanti, anche Fish Tank [+leggi anche:
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intervista: Andrea Arnold
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della britannica Andrea Arnold, Triage del bosniaco Danis Tanovic, The Turin Horse dell'ungherese Béla Tarr e The Time That Remains del palestinese Elia Suleiman. E tra gli habitué americani della Croisette si distinguono i nomi di Jim Jarmusch con The Limits Of Control, dei fratelli Coen con A Serious Man, di Michael Moore con un documentario ancora senza titolo sulla crisi finanziaria, e Steven Soderbergh con The Informant.

Tra i potenziali candidati figurano inoltre Agora dello spagnolo Alejandro Amenabar, The Imaginarium of Doctor Parnassus di Terry Gilliam, Tetro di Francis Ford Coppola, Taking Woodstock di Ang Lee, Baria dell'italiano Giuseppe Tornatore e Il Grande Sogno del connazionale Michele Placido, mentre Tree of Life di Terrence Malick e Biutiful di Alejandro Gonzales Iñarritu potrebbero non essere pronti in tempo.

Fuori concorso Angeli e demoni di Ron Howard e Millennium di Niels Arden Oplev (adattamento del primo tomo dell'omonima trilogia di successo) sono i più credibili postulanti per l'apertura del festival, così come fuori concorso Ashecliffe di Martin Scorsese, Public Enemies di Michael Mann, Farewell di Christian Carion e White Material di Claire Denis.

Sul fronte francese, la lunga lista dei papabili include Hadewijch di Bruno Dumont, Un prophète di Jacques Audiard, Enter the Void di Gaspard Noé, Persécution di Patrice Chéreau, Les Derniers jours du monde di Arnaud e Jean-Marie Larrieu, Je suis parti de rien di Xavier Giannoli, Liberté di Tony Gatlif, Non, ma fille .... di Christophe Honoré, Je suis heureux que ma mère soit vivante di Claude et Nathan Miller36 vues du Pic Saint-Loup di Jacques Rivette e il lungometraggio d'animazione L'Illusionniste di Sylvain Chomet, oltre a L'Armée du crime di Robert Guédiguian, Ne te retourne pas di Marina de Van e Coco Chanel & Igor Stravinsky di Jan Kounen.

Infine, l'Asia offre diverse possibilità, da Mother del coreano Bong Joon-ho a Poetry del connazionale Lee Chang-dong, passando per Thirst di Park Chan-wook, Vengeance di Johnnie To, Visages di Tsai Ming-Liang, Spring Fever di Lou Ye, Air Doll di Hirokazu Kore-eda e Seven Nights di Naomi Kawase.

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(Tradotto dal francese)

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