24/02/2009

L'acqua: per Giulia è un elemento indispensabile, un liquido amniotico nel quale nuotare e vivere l'unica libertà possibile. Per Guido è il mare della vita sul quale galleggiare come una boa, sopravvivere andando alla deriva e credendo di essere invece un salvagente a cui gli altri possano aggrapparsi.

Giulia, giovane donna condannata per un omicidio passionale che insegna nuoto in una piscina nelle ore di semi-libertà concesse dal giudice, e Guido, scrittore di successo poco convinto dell'utilità del suo mestiere, vivono una fugace storia d'amore fatta di abdicazione, fragilità ed egoismo nel nuovo film di Giuseppe Piccioni, Giulia non esce la sera [+leggi anche:
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scheda film], prodotto da Lionello Cerri per Lumière & Co. con Rai Cinema, in uscita venerdì 27 febbraio in 181 copie distribuite da 01.

La protagonista femminile Valeria Golino offre con grande sensibilità al suo personaggio tutta la profondità e la vulnerabilità di una donna costretta a rinunciare a tutto, dall'amore della propria figlia a quello dell'uomo incontrato in piscina. Valerio Mastandrea, nel ruolo dell'intellettuale in crisi, soffre un po' le indicazioni di una sceneggiatura (firmata dal regista con Federica Pontremoli) che si ripete, si avviluppa e si mortifica, nella scia di quel cinema drammatico con punte di amaro umorismo nevrotico di cui è ormai maestro Nanni Moretti.

I fantasmi dei racconti del protagonista si mescolano ai personaggi reali (la moglie Sonia Bergamasco, l'editrice Piera Degli Esposti, la figlia di Guido, Domiziana Cardinali, e quella di Giulia, Chiara Nicola) in un dispositivo ben fotografato da Luca Bigazzi e ben montato da Esmeralda Calabria. Il finale arriva con una certa didascalica lentezza, sigillato dalla bella canzone dei Baustelle cantata da Valeria Golino, decisamente molto simile a "If You Want Me" e "Falling Slowly" del film irlandese Once [+leggi anche:
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scheda film] (Oscar nel 2008 per la migliore canzone originale).