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FINANZIAMENTI Francia

Il CNC sostiene Bouchareb, Rappeneau e Kechiche

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La prima sessione 2009 dell'anticipo sugli incassi del Centre National de la Cinématographie (CNC) ha selezionato le sceneggiature dei prossimi lungometraggi di Rachid Bouchareb, Jean-Paul Rappeneau, Abdellatif Kechiche, Jacques-Rémy Girerd, Mahamat-Saleh Haroun e Djamshed Usmonov.

A luglio prossimo, Rachid Bouchareb (London River [+leggi anche:
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) comincerà le riprese di Hors-la-loi, sorta di sequel di Indigènes [+leggi anche:
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intervista: Jean Bréhat
intervista: Rachid Bouchareb
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(premio collettivo per l'interpretazione maschile a Cannes nel 2006) sulla decolonizzazione. Dal massacro di Sétif nel 1945 alla fine della guerra d'Algeria nel 1962, la sceneggiatura racconta il destino di tre fratelli in Francia e tratta anche la guerra d'Indocina (1946-1954). Prodotto da Tessalit Productions, il film sarà girato in Germania, Francia, Tunisia, Algeria e a New York (all’ONU) con un cast composto da Sami Bouajila, Roschdy Zem e Bernard Blancan.

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Il CNC ha attribuito una promessa d'anticipo anche a Affaires étrangères di Jean-Paul Rappeneau, suo primo film da Bon Voyage [+leggi anche:
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(2003). Prodotto da Soudaine Compagnie, il nuovo progetto del regista di Cyrano de Bergerac e de L'ussaro sul tetto sarà interpretato da Isabelle Carré e Catherine Frot.

Tra le sceneggiature selezionate figurano anche La Vénus Noire (articolo) di Abdellatif Kechiche (Cous cous [+leggi anche:
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intervista: Hafsia Herzi
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), una produzione MK2 le cui riprese cominceranno in primavera, e il progetto d'animazione Tante Hilda Contre Attilem di Jacques-Rémy Girerd (Mia et le Migou), favola ecologica sulla natura e l'industria agroalimentare (Folimage Valence Production).

Gli altri beneficiari di questa prima sessione 2009 sono Un homme qui crie n’est pas un ours qui danse (progetto al momento senza produttore) del ciadiano residente in Francia Mahamat-Saleh Haroun (Daratt [+leggi anche:
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) e Le roman de ma femme del tagiko Djamshed Usmonov, nuovamente prodotto da Elzévir dopo To get to heaven first you have to die, applaudito al Certain Regard cannense nel 2006.

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(Tradotto dal francese)

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