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Ignasi Guardans, Direttore dell'ICAA

Intervista - Elezioni europee 2009

Le priorità per il cinema nella prossima legislatura: organizzazione delle società di gestione di diritti audiovisivi

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Elezioni europee: le priorità per il cinema nella prossima legislatura

Ignasi Guardans, deputato catalano, è stato membro del Parlamento Europeo fino al maggio 2009 nel gruppo Liberale. È stato membro della Commissione cultura e in temi audiovisivi ha lavorato principalemente sul rinnovo della Direttiva televisione senza frontiere. Attualmente dirige l'ICAA (Istituto della Cinematografia e delle Arti Audiovisive). Intervistato da Yvon Thiec.

Esiste un unico cinema europeo o diversi cinema nazionali?
La domanda che ci si deve porre in parallelo è se esista una cultura europea o solo culture nazionali o ancora culture differenti all’interno di uno stesso Paese. Credo che si possa rispondere affermativamente, che c’è una cultura europea, quindi un cinema europeo.

Quali sono le caratteristiche del cinema europeo?
Il cinema europeo trasmette un messaggio. Anche quando si recita, si prova a fare teatro riferendosi a qualcosa.
Il fatto è che il cinema europeo intrattiene un legame di parentela con una parte del cinema indipendente americano. Mi riferisco principalmente al contenuto dei film. A livello di finanziamenti e strutture che si occupano di produzione cinematografica ci sono davvero evidenti similitudini. E dal punto di vista del soggetto, si potrebbe dire che Clint Eastwood abbia fatto del cinema europeo e, permettetemi di dirlo, i suoi sono bei film europei. Perché c’è un qualcosa a proposito di questa idea di cui, sì, se ne può parlare.

Quali saranno le priorità per la prossima legislatura?
La priorità è l’organizzazione delle società di gestione di diritti audiovisivi. Occorre armonizzarle all’interno del mercato unico europeo, allo stesso tempo lavorando per un mercato comune interno dell’audiovisivo. La lotta contro la pirateria è resa debole dalla frammentazione dei diritti cinematografici. Non si è qui per proteggere delle istituzioni, ma per proteggere la cultura, per adeguare la cultura che ci è stata tramandata, per promuoverla, ma ancor prima tutto per proteggerla perché siamo arrivati ad un punto in cui bisogna farlo. La cultura, cosí come la conosciamo, è in pericolo se non va al passo con l’economia della produzione audiovisiva del 21° secolo; ci sono strutture troppo obsolete che devono essere trasformate.

Qual è l’ultimo film che hai visto?
Gli ultimi due film che ho visto sono americani. Uno, Il confine della solitudine (The Burning Plain) mi è piaciuto molto, un ottimo film ; l’altro, Duplicity, un pessimo film americano, non mi è piaciuto affatto.

Guarda le altre intereviste:

Gérard Onesta, deputato francese del gruppo Gruppo Verde/Alleanza libera europea, Vicepresidente del Parlamento europeo, è responsabile del Premio Lux.

Ruth Hieronymi, deputata tedesca del gruppo del Partito popolare europeo, è stata membro della Commissione per la cultura e l'istruzione, portavoce del gruppo PPE-DE per la politica dei media, presidente dell'intergruppo per la politica audiovisiva e.rapporteur del Programma MEDIA 2007-2013 e del Programma MEDIA Mundus.

Jacques Toubon, deputato fancese membro del Gruppo del Partito popolare europeo, ex ministro della cultura e della francofonia dal 1993 al 1995, presidente del fondo Eurimages del Consiglio d'Europa dal 2002.

Gyula Hegyi, deputato socialista ungherese, giornalista e critico cinematografico, è membro della Commissione cultura del Parlamento Europeo.

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