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Gérard Onesta, Membro del Parlamento europeo

Intervista - Elezioni europee 2009

Le priorità per il cinema nella prossima legislatura: aiuti alla distribuzione e diritti d'autore

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Elezioni europee: le priorità per il cinema nella prossima legislatura

Gérard Onesta, deputato francese del gruppo Gruppo Verde/Alleanza libera europea, Vicepresidente del Parlamento europeo, è responsabile del Premio Lux. Intervistato da Yvon Thiec.

Esiste un cinema europeo o diversi cinema nazionali?
Bronislaw Geremek, il nostro compianto collega diceva : "abbiamo costruito l’Europa, ora costruiamo gli europei !". Ho l’impressione che per il cinema le cose siano al contrario. Esistono dei cinema europei ma bisogna costruire il Cinema europeo. Si tratta di qualcosa che è più che la somma dei cinema nazionali, un’entità che cerca di crearsi da sola e di tale processo abbiamo palese riscontro quando all’estero prendiamo parte ai festival cinematografici dove ci accolgono sempre con un "Voi, gli europei !".

Quali sono le caratteristiche del cinema europeo?
Penso che la differenza principale sia in riferimento alla scrittura. Il soggetto è il punto di partenza del cinema europeo, è intenzionato a chiarire un concetto primario da cui si svilupperà la stesura della sceneggiatura vera e propria. Forse negli altri cinema il punto di partenza è il pubblico stesso e gli argomenti trattati rispecchiano l’aspettativa di questo pubblico. Il cinema europeo è uno degli strumenti della tavolozza culturale europea, e non marginale; il cinema nasce in Europa, bisogna dirlo, siamo noi che l’abbiamo inventato anche se molti paesi se ne sono appropriati e nella diversità di attività culturali europee, c’è una "macchina" chiamata cinema che ci permette di andare in profondità su questioni importanti. Il problema, ma anche la fortuna, è che il cinema è frammentato in tante e diverse bolle linguistiche e che il cinema ungherese non esce quasi mai dall’Ungheria, che per quello lettone vale la stessa sorte, ecc… Il cinema hollywoodiano parla inglese, e basta, ed è molto più semplice. Noi abbiamo questa sorta di griglia che filtra il nostro cinema europeo, e che di conseguenza lo frammenta in tanti cinema declinati al plurale.

Che cos’è il Premio Lux ?
Il Premio Lux rappresenta molte cose. Prima di tutto, serve a ricordare che il Parlamento Europeo ha un grande ruolo nella scena culturale europea, aspetto troppo spesso negletto dalla maggior parte degli europei. Votiamo dei testi che regolano molti aspetti, come ad esempio, i diritti d’autore. Il secondo elemento che preme ricordare è che la cultura è anche un importante veicolo di ricchezza economica. Se dovessimo contare tutti i mestieri connessi alla cultura, dallo sceneggiatore ai tecnici del suono, dai distributori ai produttori ad esempio, ci renderemmo conto che ci sono centinaia di migliaia di posti di lavoro nell'industria culturale. Il terzo motivo è la comunicazione: da molto tempo il Parlamento cerca di parlare al cittadino di questioni diverse rispetto alle direttive o all’euro e abbiamo pensato di farlo tramite uno strumento un pò più glamour, che parli allo stomaco dei cittadini. Così ci siamo detti: perché non scegliere il cinema! È uno strumento sufficientemente elittario per garantire dei prodotti di qualità e sufficientemente popolare per comunicare con il grande pubblico. E naturalmente siamo ricaduti nella frammentazione linguistica, e abbiamo cercato di intervenire proprio su questo. Ci siamo detti che il Parlamento è già una torre di Babele, che non crolla però, si parlano ventitré lingue e abbiamo cosí deciso di scommettere su questa idea: installare una sala nel cuore del Parlamento per un mese, proiettare film di qualità che parlino dell’Europa, che stimolino il dibattito europeo e che vengano scelti dai deputati che vanno al cinema. I deputati votano a scheda segreta e il film vincitore viene sottotitolato in tante lingue quante quelle dell’Unione.

A quanto ammonta la dote?
Non è male, ammonta a circa centomila euro, una buona cifra per il Parlamento che non ha molti mezzi. Ma la soddisfazione è che da un giorno all’altro un film che probabilmente non uscirà mai dall’Ungheria o dal Portogallo potrà essere proiettato in un festival e in una televisione qualsiasi. Abbiamo provato ad invertire una credenza comune pur con pochi mezzi, dimostrando che la diversità è una ricchezza e non un handicap. Questo è lo slogan che compare su tutti i nostro manifesti, schede e dvd compresi. Ne siamo molto fieri perché alcuni di questi film hanno ricevuto una palma a Cannes oltre ad avere ricevuto il premio europeo.

Quali sono le priorità della prossima legislatura ?
Uscire dal simbolo che naturalmente spero verrà prolungato e ampliato; i professionisti del settore ci aiutano perché hanno capito la forza del simbolo, e più solidi saremo, più facile sarà intervenire tramite atti legislativi. Se vogliamo davvero aiutare questo straordinario veicolo di comunicazione che è il cinema europeo, bisogna fornire degli aiuti concreti non solo alla produzione ma anche alla distribuzione, far sì che il plurilinguismo non sia un handicap ma una opportunità. Infine, bisognerà ridiscutere di diritti d’autore, perché questo grande fiume che è il cinema europeo potrebbe essere prosciugato dal saccheggio dei diritti d’autore.

Qual è l’ultimo film che ha visto?
L’ultimo film che ho visto non era al cinema, con mia grande vergogna, ma a casa mia, era un dvd proiettato comunque su un bello schermo. Era 11 :14, Destino fatale, un film americano prodotto forse cinque anni fa di Greg Marks. È un piccolo capolavoro dalla sceneggiatura intricata, una piccola meraviglia d’orologeria cinematografica. Quando si ama il cinema, si amano tutti i cinema. Grazie.

Guarda le altre interviste:

Ruth Hieronymi, deputata tedesca del gruppo del Partito popolare europeo, è stata membro della Commissione per la cultura e l'istruzione, portavoce del gruppo PPE-DE per la politica dei media, presidente dell'intergruppo per la politica audiovisiva e.rapporteur del Programma MEDIA 2007-2013 e del Programma MEDIA Mundus.

Jacques Toubon, deputato fancese membro del Gruppo del Partito popolare europeo, ex ministro della cultura e della francofonia dal 1993 al 1995, presidente del fondo Eurimages del Consiglio d'Europa dal 2002.

Gyula Hegyi, deputato socialista ungherese, giornalista e critico cinematografico, è membro della Commissione cultura del Parlamento Europeo.

Ignasi Guardans, deputato catalano, è stato membro del Parlamento Europeo fino al maggio 2009 nel gruppo Liberale. È stato membro della Commissione cultura e in temi audiovisivi ha lavorato principalemente sul rinnovo della Direttiva televisione senza frontiere. Attualmente dirige l'ICAA (Istituto della Cinematografia e delle Arti Audiovisive).

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