Patrice Leconte - regista di L'Homme du train
Intervista
Il nuovo film di Leconte, L’homme du train, in concorso nella sezione Venezia ’59
di Federico Greco
Il nuovo film di Patrice Leconte, L’homme du train [+leggi anche:
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scheda film] in concorso nella sezione Venezia ’59. Una storia intensa raccontata attraverso il quotidiano di due personaggi crepuscolari, interpretati dal francese Jean Rochefort e dalla rock-star Johnny Hallyday, alle prese con le proprie solitudini e con il rimpianto per ciò che non è stato. Ritmato dai versi di una splendida poesia di Guillaume Apollinaire, “Fare cinema significa soprattutto rispetto – ha detto Leconte – Per fare dei film si devono rispettare i personaggi, i luoghi, le luci. Sarò forse immodesto ma io ho sempre lavorato in questo modo”.
"L’autoironia è la cosa più importante nella vita. Ancor più dell’ironia. Nessuno dovrebbe prendersi troppo sul serio". Un incontro improbabile che Leconte, quasi come un alchimista stregone inventa per lo schermo concedendo spazio alla verità e nessun posto all’incredibile, inteso qui come non credibile. "L’origine della storia che volevo raccontare è stata nell’incontro dei due attori che ho messo insieme – ha proseguito il regista – Il cinema nasce dagli incontri, dallo scambio di pensieri e idee. Il bello è proprio questo, avvicinare due universi e fare in modo che si accordino".