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Il gusto degli altri di Agnes Jaoui

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Intervisti con il delegato dell’ARP Yvon Thiec, il regista Emidio Greco ed Angelo Barbagallo, produttore

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di Federico Greco

Yvon Thiec – delegato dell’ARP

“La coproduzione è una tecnica di finanziamento e di realizzazione dei film. Ma io dico che bisogna andare più lontano nella definizione degli obiettivi, compresi gli obiettivi che potremmo avere in comune a livello europeo o anche internazionale. In modo da creare tra di noi dei veri punti di appoggio. Cioé che mi preoccupa è soprattutto il punto di vista, direi artistico, legato specificatamente al cinema e direi anche quello delle azione politiche”.

Emidio Greco– Regista

“In attesa di una politica europea che affronti seriamente il problema, si può soltanto cercare di fargli fronte individualmente. L’unico Paese che ha affrontato a questo problema è la Francia. La Francia ha il cinema al centro della politica dell’audiovisivo da sempre, la politica del governo francese non muta al mutare dei governi e infatti l’incidenza del pubblico francese nei confronti dei propri film in Patria è stata l’anno scorso del 41,7 per cento. E’ una cinematografia che produce oramai 200 film all’anno e nel 2002 è stato calcolato che gli spettatori raggiungeranno i 200 milioni.
Anche in Francia però non è che gli altri film europei vengano proiettati in quantità considerevoli, perché il cinema francese cerca giustamente di difendere il proprio cinema innanzitutto e a esportarlo anche. Infatti è la cinematografia che esporta di più”.

Angelo Barbagallo – Produttore

“Il problema è che quasi tutte le cinematografie europee vivono una situazione di crisi, ad eccezione della Francia. Come diceva Yvon Thiec, il delegato dell’ARP, che partiva proprio da questo concetto. Il tema del convegno è sì la circolazione dei film europei, ma l’interesse attraverso questi convegni e gli interventi dei partecipanti, è di avere un quadro della situazione negli altri Paesi. E quello che vien fuori è che la situazione della Francia è anomala rispetto a quella degli altri Paesi. Anche se la Spagna ha avuto un leggero incremento l’anno scorso, nessuno riesce ad andare avanti, nessuno riesce a conquistare terreno non solo fuori ma anche all’interno del proprio Paese. E quello che diceva Thiec è che in Francia c’è una politica culturale, con al centro il cinema. E questa politica ha dato al cinema i mezzi, avendo il coraggio anche di investire”.

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