Protagonista dell'interessantissima masterclass tenutasi durante il Festival Internazionale del Cinama Francofono di Tübingen, Olivier Assayas racconta il suo fare cinema. Sin da molto giovane è sempre stato attirato dal mondo dell'arte e della pittura con cui riesce a stabilire un rapporto immediato. Critico e scrittore di numerosi articoli, è proprio la scrittura che struttura il suo rapporto con il cinema. L'ispirazione suscitata dalle arti plastiche e la passione per la scrittura, e se ad esse aggiungiamo l'influenza del padre sceneggiatore e adattatore di romanzi per il cinema e la televisione, sono stati i fattori chiave che hanno portato alla nascita di questo grande regista. La musica è anche un ingrediente importante delle sue opere; influenzato dalla musica punk-rock degli anni '70 e '80, cerca di trasferire quest'energia nei suoi film cercando di donare così un ritmo alla sceneggiatura.

Altra influenza, è stato il suo amore per la cultura anglosassone e asiatica, tanto da definirsi un regista europeo più che francese. Sottolinea inoltre questa sensazione di solitudine che sente nel mondo del cinema: non riesce a spiegarsi come non si racconti più spesso l'incontro tra le culture che sono alla base della nostra società odierna, fatta di continui spostamenti e comunicazioni con “altri mondi”.

Musa ispiratrice di Irma Vep (1996) e di opere successive del regista è sicuramente la star del cinema orientale Maggie Cheung, con cui è rimasto legato circa due anni. Nella stessa ottica, in Clean [+leggi anche:
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scheda film], ha cercato di accantonare l'immagine di “star” della donna cercando di darle un ruolo in cui potesse esprimere la sua umanità, facendo nascere così un film ispirato in parte alla sua persona.