No todo es vigilia
Trailer [es st en]
di Hermes Paralluelo
Antonio e Felisa. Entrambi hanno oltre ottant’anni e, dopo decenni di matrimonio, sono come un corpo solo. Nella prima parte di No todo es vigilia li vediamo in un ospedale di Saragozza, luogo inospitale, ruvido, ordinato e freddo dove l’uomo è sottoposto ad accertamenti medici. Quando la sua barella non sta parcheggiata in mezzo al corridoio, viene trasportata dai sanitari con la consueta efficienza impersonale di questi centri. Mentre stringe il suo girello, la donna lo cerca solitaria per i corridoi bui. Le ombre e i suoni metallici creano un’atmosfera spettrale, quasi di nave spaziale, dove questi due “marziani” si sentono intrappolati, perduti e impotenti. Di ritorno a casa nel paese di Vinuesa (Soria), la coppia riprende la sua routine. La luce diventa più calda e gli spazi più riconoscibili per Antonio e Felisa. Lì c’è la sveglia regalata dalla banca che non sanno come spegnere e la lettera raccomandata che rappresenta per loro la minaccia dell’ospizio, idea che terrorizza la povera anziana, che dice di voler morire tra le sue cose.