Ogni estate, mentre le grandi squadre di calcio inviano i loro giocatori più famosi in siti di allenamento situati in luoghi costosi e soleggiati, altri calciatori si ritrovano sul campo di Duisburg. Benché professionisti, sono disoccupati e cercano disperatamente un impiego. “The other fields” getta una luce diversa e innovatrice sui miti del calcio contemporaneo. Mentre alcuni pensano che il mondo del calcio sia solo rose e fiori, il film di Marco Kugel e Simon Quack rivela le complessità economiche e morali nascoste dietro alla maschera dell’intrattenimento. Il sogno non dura più di una o due stagioni. Un atleta non vale altro che le sue performance. Una società interessata solo al risultato non lascia molto spazio ai sogni e ai sognatori, nonostante siano sogni ciò che si vende agli spettatori di tutto il mondo. I calciatori, avidi di successo ma costantemente minacciati dal fallimento vengono rimpiazzati continuamente. “The other fields” svela il modo in cui l’intrattenimento e il sistema sportivo si adeguano al sistema produttivo capitalista, per rivelarsi alla fine un ingranaggio.