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Ben Sombogaart • Regista

"Un'epopea romantica e accattivante"

di 

- Il regista non ha esitato a riunire la stessa squadra del suo film candidato all'Oscar nel 2003

Il cineasta olandese Ben Sombogaart si è fatto conoscere per i suoi film e i progetti televisivi destinati ai bambini, ma la candidatura all'Oscar del dramma Twin Sisters, diretto nel 2002, ha dimostrato che egli è altrettanto bravo in materia di melodrammi per il grande pubblico. La squadra di questo fortunato titolo si è ritrovata per Bride Flight [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Ben Sombogaart
intervista: Hanneke Niens
scheda film
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Cineuropa: Bride Flight è una sceneggiatura originale. Com'è nato questo progetto?
Ben Sombogaart: Dopo aver visto le immagini di repertorio girate nel 1953 sul volo soprannominato "Bride flight", il nostro produttore, Anton Smit, ha chiesto al ricercatore Ross Fraser di raccogliere informazioni, e di lavoro da fare ce n'era tanto: i giornalisti hanno coperto la storia di questo volo in maniera esaustiva e hanno seguito i protagonisti per diversi anni. IDTV Film ha chiesto a Marieke van der Pol di scrivere la sceneggiatura, ed è in quel momento che mi è stato chiesto di dirigere il film. Marieke, i produttori Anton Smit e Hanneke Niens, il direttore della fotografia Piotr Kukla ed io avevamo già realizzato Twin Sisters insieme, quindi non ci ho pensato due volte.

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Qual è, secondo lei, l'attrattiva del film?
Bride Flight è un'epopea romantica e accattivante che si indirizza a un pubblico vasto. Gli spettatori più grandi riconosceranno l'epoca e gli eventi descritti; i giovani rivivranno le esperienze dei personaggi, che hanno una ventina d'anni. Uno dei temi più importanti del film è il confronto con il passato: la famiglia di Esther, di origine ebraica, è stata uccisa durante la Seconda guerra mondiale; Frank ha perduto i suoi cari in Giappone, sempre a causa della guerra; la famiglia di Derek, il marito di Ada, non è sopravvissuto alle inondazioni del 1953. Tutti si sforzano di sfuggire al loro passato, ma quest'ultimo torna sempre. Il film esplora il modo in cui la gente può rifarsi una vita nonostante tutti gli ostacoli.

Come si sono svolte le riprese in Nuova Zelanda?
Abbiamo girato al Nord e al Sud, le distanze sono enormi: gli attori e la troupe hanno fatto la spola in aereo tra le diverse location, e il materiale veniva trasportato in camion, come per un circo. Abbiamo dovuto girare in luoghi differenti perché non resta quasi più nulla degli anni '50 e '60. Il paese è ancora giovane e non protegge il suo patrimonio. Ogni volta che arrivavamo da qualche parte, giornalisti e passeggeri del volo "Bride Flight" venivano sul set, il che ci ha dimostrato che quello che stavamo facendo era giusto e che le storie che il film racconta sono successe davvero.

E' stato difficile gestire un cast di attori così numeroso, con un attore giovane e uno più anziano per interpretare ciascun personaggio negli anni '50 e '60 e poi ai giorni nostri?
E' stato complicato. Non solo volevamo attrici di talento, ma anche tre donne che andassero bene insieme. Per interpretare i loro personaggi a 70 anni, dovevamo trovare attrici brave che somigliassero loro. Per le più giovani, abbiamo provato almeno dieci persone diverse per ciascun ruolo. Alla fine dei conti, la maggior parte degli interpreti hanno personalità simili a quelle dei loro personaggi. Karina Smulders, l'attrice con più esperienza, ha anche la sensualità e la malinconia proprie di Ada. Elisa Schaap, che interpreta il ruolo di Marjorie, è testarda come lei e ha lo stesso senso dell'umorismo. Anna Drijver, ex modella, ha la stessa passione per la moda di Esther. Waldemar Torenstra, l'unico uomo della storia, ha un enorme carisma fatto di mistero e vulnerabilità, e Rutger Hauer, che interpreta lo stesso personaggio più vecchio, ha lo stesso look Marlboro del rude avventuriero. Fa una breve apparizione, ma ha una presenza tale che mette il resto del film in ombra.

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