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Renars Vimba • Regista

"Stavo cercando una storia che fosse dura e vitale allo stesso modo"

di 

- BERLINO 2016: Il giovane regista lettone Renars Vimba ha firmato Mellow Mud, Orso di Cristallo per il Miglior film nella nella sezione Generation 14plus della Berlinale

Renars Vimba  • Regista

Dopo aver studiato regia e fotografia a Riga e Tallin, il giovane regista lettone Renars Vimba si è lanciato in cortometraggi come A TouchI Like What’s Gonna Be Tomorrow e The Breakwater. Nella sua opera prima, Mellow Mud [+leggi anche:
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, Vimba descrive la lotta di una ragazza che deve crescere senza genitori, rinchiusa in una baracca sperduta nella campagna lettone con il fratello e la nonna. Il film ci mostra come ci si riesca ad adattare alla durezza di una vita difficile per riuscire a trarne il meglio. È stato presentato nella sezione Panorama del 66mo Festival di Berlino. Abbiamo incontrato il regista per parlare di quello che si nasconde dietro al progetto e del significato della selezione a un festival tedesco per l’industria del film lettone.

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Cineuropa: Si è lanciato nell’universo del lungometraggio con un film su una ragazza in cammino verso la vita adulta. È una scelta deliberata?
Renars Vimba: No, direi più una coincidenza.

Come si è sviluppato il film?
Ho iniziato a lavorare su questo film durante i miei studi all’Accademia della Cultura lettone. Dovevamo ideare un cortometraggio per il progetto di fine studi. Avevo già realizzato dei cortometraggi e sapevo che non era un formato adatto a questo progetto, alla storia che avevo in mente. Andava contro il regolamento, ma ho comunque insistito per farne un lungometraggio.

La storia è piuttosto cupa, ma raccontata in modo intimo, quasi tranquillo. Perché ha scelto un simile approccio?
Penso che la vita sia dura e bella allo stesso tempo. Volevo una storia tanto pesante quanto positiva.

C’è un contrasto reale tra il paesaggio rurale lettone e Londra. Cercava di mostrare una frattura tra l’Est e l’Ovest dell’Europa?
Questo contrasto si crea naturalmente nella misura in cui la trama del paesaggio selvaggio e rurale differisce completamente da quella dei paesaggi urbani. Funziona per tutti i paesi, sia a Est sia a Ovest. Se vogliamo parlare di frattura, preferisco che si parli della giustapposizione tra l’intimità della campagna e il sentimento di alienazione che si prova in città.

Essendo un giovane regista, è stato difficile sviluppare un progetto di questo tipo in Lettonia?
Non è stato facile trovare i finanziamenti iniziali. La realtà dell’industria del cinema detta le regole, che mettono i registi debuttanti in competizione con i professionisti per ottenere gli stessi finanziamenti. Ma dopo averli ottenuti, è andato tutto bene.

Non è sbagliato dire che sono pochi i film originari dalla Lettonia. Pensa che la situazione cambierà presto per una nuova generazione di registi?
Direi che abbiamo già fatto molti progressi nel settore, soprattutto se consideriamo i numerosi successi dei registi di documentari e cartoni lettoni. Forse gli ultimi decenni non sono stati molto prosperi per i nostri lungometraggi, ma tutto questo può cambiare, anche perché si stanno facendo strada numerosi talenti.

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(Tradotto dall'inglese)

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