Il Vaticano osserva Mullan
- Il quotidiano della Santa Sede attacca Magdalene, in concorso alla Mostra, definendolo “una caricatura mal riuscita”
Il cinema che scava, che scruta, che spia, non è mai stato simpatico a nessuno. Se poi al di là dell’obiettivo ci sono tonache e paramenti sacri privati delle nuvole oppiacee della religione, le cose si fanno ancora più antipatiche.
E’ quello che è successo a Peter Mullan dopo il passaggio del suo film a Venezia 59. La stampa cattolica si è scagliata contro il regista scozzese fin da subito e adesso è la volta de “L’Osservatore Romano”: “Una caricatura mal riuscita di alcune case di rieducazione irlandesi”, ha definito il film Magdalene, il critico cinematografico del giornale vaticano, Franco Patruno. E poi ha continuato: “Se si voleva informare la propria Chiesa sullo scandalo di alcuni lager psicopatici tra l'Irlanda e la Scozia, non è sicuramente con questa provocazione rabbiosa e rancorosa che Mullan avrebbe potuto ottenere lo scopo”.
Mullan dal canto suo aveva affermato, già qualche giorno fa, di non temere assolutamente proteste ufficiali da parte della Chiesa ironizzando sulla “quantità di faccende molto più importanti a cui è da sempre affaccendata”. Se il suo scopo era quello di scuotere gli animi di cattolici e non, le dichiarazioni de “L’Osservatore Romano” sembrano mostrare che ci sia riuscito.
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