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Controcorrente - Nizhalkkuthu

di 

- Ambientato in un villaggio dell’India e girato interamente in Cinemascope, il film di Adoor Gopalakrishnan parla di colpa e responsabilità

Autore più volte premiato in Patria e nei numerosi festival internazionali a cui ha partecipato, Adoor Gopalakrishnan porta nella sezione Controcorrente della Mostra Nizhalkkuthu (Ombre oscure). Ambientata come sempre nell’India della dipendenza degli anni ’40 il regista indiano racconta la storia del boia professionista del principato meridionale di Travancore, in lotta contro il crescente senso di colpa e alla ricerca del perdono. Una lotta interiore sul terreno ignoto del conscio e dell’inconscio composta in una realtà storica e sociale precisa, in cui non manca la caratteristica lettura antropologica e filosofica del regista. “Sono partito dalla desiderio di analizzare la questione della responsabilità: mi sono chiesto chi è il vero responsabile della morte di un innocente quando le leggi dell’uomo non sono in grado di arrivare alla verità”.
Ambientato in un villaggio dell’India il tema della colpa e della responsabilità ha indubbiamente una valenza universale che ben si adatta ad ogni pubblico, come lo sottolinea la partecipazione della Francia alla produzione del film. “Fare cinema con la collaborazione di altri Paesi è stata una occasione magnifica per ampliare i propri orizzonti, oltre ad avere avuto la possibilità di lavorare con dei tecnici eccellenti”.
Girato interamente in Cinemascope, Gopalakrishnan aggiunge alla storia un nuovo personaggio, la natura, che partecipa intensamente e con tutti i suoi elementi. “Ho sentito il bisogno di utilizzare la bellezza e la crudeltà della natura, e non come sfondo ma vera e propria protagonista. Una presenza importante anche in termini di spazio:sono infatti fondamentali gli spostamenti dei personaggi verso la natura, come un ritmico e vitale battito del cuore”.

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