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INDUSTRIA Francia

Rapporto Leclerc, finanziamenti sotto esame

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Lunedì 3 febbraio è stato consegnato il rapporto sul finanziamento dell’industria cinematografica, richiesto a settembre dal ministro della Cultura e della Comunicazione, Jean-Jacques Aillagon e compilato da Jean-Pierre Leclerc.
Una diagnosi completa di 120 pagine che include anche una trentina di soluzioni per “assicurare il proseguimento e l’equilibrio del livello delle risorse” della Settima Arte in Francia. Le nuove linee guida indicate permetterebbero infatti di aumentare i finanziamenti di 50/60 milioni di euro all’anno e di far fronte ai principali pericoli che incombono sulla produzione: l’inflazione dei budget causata dallo “star system” e dall’uso degli effetti speciali, il movimento di integrazione verticale dei diffusori che marginalizza gli indipendenti.

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Tra le misure previste, l’aumento della tassa video che alimenta il ‘conto di sostegno’ (uno dei finanziamenti statali) garantirebbe 19 milioni di euro in più. Jean-Pierre Leclerc propone anche di escludere dal vantaggio del ‘conto di sostegno’ le televisioni generaliste (quando sono coproduttrici dei film) e di riformare gli obblighi di finanziamento delle televisioni al cinema, integrando le loro risorse provenienti dal patrocinio dei programmi alla base del calcolo attualmente centrate sui ricavi pubblicitari: due cambiamenti che farebbero guadagnare 18 milioni di euro all’anno.
Il rapporto suggerisce inoltre un rimodernamento dei Sofica (società di finanziamento del cinema e degli audiovisivi) e un riorientamento degli investimenti a favore della produzione indipendente la cui legge deve ridefinire i propri profili. Propone anche di rilanciare il mecenatismo cinematografico e d’innovare aprendo l’industria cinematografica al “crédit-bail fiscal” (credito-affitto fiscale).
Infine, al di là dell’aumento del contributo delle regioni che potrebbero portare ulteriori 15 milioni di euro al cinema francese, Jean-Pierre Leclerc prevede di allargare il ‘conto di sostegno’ francese alle produzioni europee e di creare un “Osservatorio della produzione cinematografica”.

A questo punto le decisioni finali sono nelle mani del direttore generale del Centro Nazionale della Cinematografia, David Kessler, che deve ricavare dal rapporto delle misure concrete da proporre al Ministro della cultura.

E’ possibile consultare il rapporto sul sito del Ministero della Cultura.

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(Tradotto dal francese)

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