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PRODUZIONE Norvegia

Dopo A Somewhat Gentle Man, Moland gira The Prize Idiot

di 

Il norvegese Hans Petter Moland, autore del premiato A Somewhat Gentle Man [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Hans Petter Moland
scheda film
]
(2010), torna dietro alla macchina da presa con il suo ottavo lungometraggio, The Prize Idiot. Prodotto dai norvegesi Finn Gjerdrum e Stein B. Kvae per Paradox Spillefilm, con la danese Zentropa Entertainments e Zentropa Sweden/Trollhättan Film, il film ha ricevuto un supporto di 450.000 euro dal fondo europeo di co-produzione Eurimages.

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"Un regista affermato, una sceneggiatura intelligente e ben scritta, un cast brillante ed un modo originale di mixare genere diversi", ha dichiarato il Comitato Eurimages del progetto, scritto da Moland e dal danese Kim Fupz Aakeson. The Prize Idiot narra la storia di Niels, padre di famiglia e imprenditore nel settore degli spazzaneve che provoca una resa dei conti fra la mafia albanese e i trafficanti di droga della Norvegia orientale. Presentato alla Berlinale, A Somewhat Gentle Man aveva conquistato il Premio del Pubblico.

Eurimages ha assegnato 175.000 euro al finlandese Taru Mäkalä per la sua commedia romantica August Fools, prodotta da Mäkelä e Markku Flink per la finlandese Kinosto con la norvegese Pomor Film (Knut Skoglund). Kati Outinen, habitué di Aki Kaurismäki, è Elsa, modista di mezza età e chiaroveggente part-time che ha il controllo totale della sua vita fino a quando l’uomo che aveva amato e perso (credendo fosse morto) entra dalla porta del suo negozio di cappelli ad Helsinki.

La sceneggiatura originale di Raija Talvio è ambientata sullo sfondo della Guerra Fredda in Europa. "Il film risplende d’amore, felicità e ottima musica degli anni ‘60", ha commentato Mäkelä del suo "film gioioso e a volte folle con il tocco dolceamaro della umana comprensione — il mio contributo ad un genere che amo". Kinosto, tra le compagnie cinematografiche più vecchie di Finlandia, e già proprietaria del maggiore circuito di cinema del paese, è oggi di Mäkela e del suo direttore della fotografia Jouko Seppälä.

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(Tradotto dall'inglese)

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