Il portoghese Jesus for a Day trionfa in patria
- Il documentario Jesus for a Day, delle registe Helena Inverno e Verónica Castro, vince il Premio Miglior Film Portoghese a IndieLisboa.
L’Indie Lisboa Film Festival, che si è chiuso questa settimana nella capitale portoghese, ha assegnato il Premio al Miglior Film Portoghese a Jesus for a Day, opera documentaria di Helena Inverno e Verónica Castro.
Girato nella prigione di Trás-os-Montes, nel nord del paese, il film racconta la preparazione delle celebrazioni pasquali, che comprendono anche la rappresentazione della Via Crucis messa in scena dai carcerati.
Inverno e Castro seguono i protagonisti sin dalla prima prova — "Chi interpreta Gesù? Io l’ho fatto l’anno scorso” — attraverso alcuni sguardi agli eventi contemporanei, una serata in quello che sembra un piccolo villaggio.
Jesus è il ritratto di un rito religioso incentrato su un uomo povero, santo, nudo e molto vulnerabile perseguitato da un gruppo di criminali duri e dalla lingua sciolta (saggiamente, le registe non identificano mai i reati commessi, rendendoli tutti identici).
In tutto il film, girato in HD da Inverno, ricorrono primi piani di un antico crocifisso restaurato: il legame esatto con il resto del materiale resta però abbastanza marginale. Più significativi sono invece i piccolo dettagli sullo sfondo delle riprese più ampie, come un manifesto di Gesù sulla porta di una cella.
Montato insieme senza commenti, il film ricorda altre opera dedicate a carcerati che si avvicinano al teatro e si confrontano con le grandi domande dell’esistenza, come i documentari italiani Balordi di Mirjam Kubescha ed il recente vincitore berlinese Cesare deve morire, dei fratelli Taviani. A differenza però di queste opera, è ambientato in un contesto rurale, che aggiunge una curiosa distanza e un ritmo più lento alle vicende.
Il film è prodotto da Luís Urbano e Sandro Aguilar per la loro O Som e a Fúria.
Tra i documentari locali proposti a IndieLisboa ci sono A Casa di Julio Alvez, From New York with Love di André Almeida e, nella sezione non-competitiva IndieMusica, My Dear Friend Chico di Joana Barra Vaz.
(Tradotto dall'inglese)
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