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ISTITUZIONI Spagna

Spagna: ministri, film e yogurt

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- Le dichiarazioni del ministro delle Finanze Cristóbal Montoro sulla qualità del cinema spagnolo accendono le polemiche

Spagna: ministri, film e yogurt

Dopo mesi di guerra sotterranea, critiche più o meno velate attraverso i mezzi di comunicazione e attacchi contro la base dell'industria cinematografica spagnola, uno degli uomini forti del governo spagnolo, il ministro delle Finanze Cristóbal Montoro (foto), ha dato fuoco alle polveri affermando in un'intervista radiofonica che i problemi del cinema spagnolo sono dovuti alla sua qualità. 

Queste dichiarazioni si sono abbattute come una bomba sul settore che negli ultimi mesi ha visto il governo aumentare l'IVA sugli ingressi al cinema dall'8 al 21%, gli aiuti all'ICAA passare da 76 milioni nel 2011 a 33,7 nel 2014, mentre annunciate misure contro la pirateria che non hanno sortito alcun effetto, il tanto declamato sistema di incentivi fiscali per attrarre capitali privati non decolla e le trattative per l'elaborazione di un nuovo finanziamento sono a un punto morto. Da non dimenticare che cineasti e produttori si erano già ribellati all'idea che l'allarmante stato dell'intero settore fosse riconducibile alla bassa qualità del suo prodotto.

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La polemica è sorta dapprima sui social network, poi l'Accademia di Cinema si è incaricata di rispondere al ministro con un duro comunicato, in cui si affermava che il titolare delle Finanze “ha una scadenza, come lo yogurt. La creatività no”. 

Per cercare di attenuare il polverone creato, il ministero delle Finanze e della Pubblica Amministrazione ha emesso un comunicato di risposta in cui si dice che Montoro “appoggia l'industria del cinema, come uno dei settori dell'economia spagnola che genera ricchezza sia economica che culturale”. Si chiude così l'ennesimo, e si teme non ultimo, capitolo del difficile rapporto tra il cinema e l'attuale governo.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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