Everest, ciak ad alta quota
- VENEZIA 2015: Il film d'apertura della Mostra è stato girato in Alto Adige con il sostegno della BLS Film Fund & Commission
Il film d'apertura della Mostra del Cinema di Venezia, Everest [+leggi anche:
recensione
trailer
making of
scheda film] di Baltasar Kormákur, prodotto da Working Title Films e Cross Creek Pictures, è stato girato sul Ghiacciaio della val Senales in Alto Adige e che ha ricevuto dalla BLS Film Fund & Commission un sostegno alla produzione di 700.000 Euro.
La BLS ha ampiamente supportato la troupe in Alto Adige durante le riprese, svolte prevalentemente sul ghiacciaio, a oltre 3.000 mt di altezza. La location è stata scelta per girare diverse scene ambientate sull'Everest.
La squadra di lavoro in Alto Adige era composta da circa 180 elementi provenienti da tutto il mondo: americani, inglesi, australiani, tedeschi, italiani, islandesi... A far parte di questo team internazionale anche circa 60 altoatesini, coinvolti in tutti i reparti tecnici.
Se le location in alta montagna offrono sicuramente immagini e atmosfere mozzafiato, per girare ad alta quota occorre essere perfettamente attrezzati, perché lassù tutto si fa più complicato, soprattutto in inverno. Per questo, sul set di Everest fondamentale è stato il coinvolgimento di esperti altoatesini della montagna che bene sanno gestire le condizioni estreme delle cime innevate. Diverse guide alpine, ad esempio, hanno garantito alla troupe la sicurezza sul set, requisito che in alta montagna diventa prioritario perché con il mal tempo le location possono diventare difficilmente raggiungibili dalle squadre di soccorso.
Lavorare a quelle altitudini ha significato chiaramente una grande sfida per tutti, compreso il cast. Le temperature sono scese spesso fino anche a -30°. Con quel freddo, a cui le star di Hollywood non sono abituate a lavorare, fondamentale è stato essere ben attrezzati, sia con l'abbigliamento tecnico adeguato che anche con la ristorazione, importante per riscaldare troupe e cast nei momenti di pausa.
Il catering dell'altoatesino Paul Grüner ha servito a 3.200 mt d'altezza fino a 400 coperti al giorno, cucinati a valle o in punti di appoggio vicini al set e poi trasportati con il gatto delle nevi. La scelta è stata quella di cibi che potevano rimanere caldi il più possibile senza scuocere.
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.