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BERLINALE 2016 Premi / Francia

Cinque trofei per la Francia nel palmarès di Berlino

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- BERLINO 2016: Successo per il cinema francese a Berlino con L'avenir e Death in Sarajevo, e con le produzioni minoritarie Fuocoammare e Hedi

Cinque trofei per la Francia nel palmarès di Berlino
Mia Hansen-Løve, col suo Orso d'Argento per L'Avenir

Il palmarès del 66° Festival di Berlino ha consacrato la qualità, il dinamismo e l’apertura dell’industria cinematografica francese, sia in materia di produzione che di vendite internazionali, con non meno di cinque lungometraggi premiati. Tra questi si distingue l’Orso d’oro Fuocoammare [+leggi anche:
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intervista: Gianfranco Rosi
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dell’italiano Gianfranco Rosi, coprodotto da Les Films d'Ici e da Arte France Cinéma, e venduto da Doc & Film International. La distribuzione in Francia è affidata alla giovane struttura parigina Météore Films.

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Con il suo quinto lunogmetraggio, L'avenir [+leggi anche:
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Q&A: Mia Hansen-Løve
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, Mia Hansen-Love (35 anni) prosegue la sua scalata della gerarchia della settima arte mondiale aggiudicandosi a Berlino il titolo di miglior regista. Una ricompensa che festeggia anche la società di produzione CG Cinéma (diretta da Charles Gillibert) che sarà anche in lizza domenica prossima con Mustang [+leggi anche:
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intervista: Deniz Gamze Ergüven
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per l'Oscar 2016 del miglior film in lingua straniera. Si noti che L'avenir è stato coprodotto da Arte France Cinéma, Rhône-Alpes Cinéma e i tedeschi di Detail Film. Pre-acquistato da Canal+, il film con protagonista Isabelle Huppert è stato anche sostenuto dall’anticipo sugli incassi del CNC, la Procirep, l’Hessen Film Fund e le Sofica Cinémage e Cofinova. Sarà distribuito nelle sale francesi il 6 aprile da Les Films du Losange che guida anche le vendite internazionali, che sono state molto fruttuose all’EFM (leggi la news).

Un’altra produzione maggioritaria francese brilla nel palmarès berlinese con il Grand Prix assegnato a Death in Sarajevo [+leggi anche:
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intervista: Danis Tanovic
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di Danis Tanovic. Prodotto dai francesi di Margolin per la società parigina Margo Cinéma con i bosniaci di SCCA/pro.ba, il film che è stato coprodotto da France 3 Cinéma e pre-acquistato da Canal+ ha nel ruolo principale Jacques Weber ed è stato adattato dalla pièce teatrale Hôtel Europe di Bernard-Henri Lévy. E’ venduto dai tedeschi di The Match Factory.

La Francia è stata coinvolta inoltre nella produzione di Hedi [+leggi anche:
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del tunisino Mohamed Ben Attia,che ha messo a segno a Berlino una doppietta spettacolare con il premio del miglior attore (Majd Mastour) e il premio della migliore opera prima. Coprodotto da Tanit Films con la Tunisia e il Belgio, il lungometraggio è stato sostenuto dall’aiuto ai cinema del mondo del CNC nella fase di finitura. Le vendite internazionali sono affidate alla giovane società parigina Luxbox e i diritti di distribuzione in Francia sono stati acquisiti da Bac Films.

Al di là del palmarès della competizione, si segnalano inoltre una menzione speciale nella sezione Generation Kplus assegnata a Jamais contente [+leggi anche:
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di Emilie Deleuze, prodotto da Agat Films & Cie, coprodotto da Ad Vitam (che si occuperà anche della distribuzione in Francia), pre-acquistato da Canal+ e OCS, e sostenuto dalla regione Ile-de-France, con le vendite internazionali guidate da Doc & Film. Si segnala infine il Label Europa Cinemas attribuito alla coproduzione minoritaria Les Premiers, les derniers [+leggi anche:
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intervista: Bouli Lanners
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del belga Bouli Lanners (coprodotto da ADCB Films e venduto all’estero da Wild Bunch, che lo distribuisce in Francia dal 27 gennaio).

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(Tradotto dal francese)

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