email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VARSAVIA 2016 1-2 Competition

The Saint: un'analisi delle pressioni della mascolinità in un Paese lacerato dalla crisi

di 

- La commedia socio-realista del regista lituano Andrius Blazevicius sulla vita quotidiana di un uomo disoccupato è stata presentata nella 1-2 Competition di Varsavia

The Saint: un'analisi delle pressioni della mascolinità in un Paese lacerato dalla crisi
Marius Repsys in The Saint

La première del primo lavoro del produttore lituano Andrius Blazevicius The Saint [+leggi anche:
trailer
intervista: Andrius Blazevicius
scheda film
]
, una commedia socio-realista sulla vita quotidiana di un uomo disoccupato, è stata presentata nella sezione "1-2 Competition" della 32ma edizione del Festival Internazionale del Cinema di Varsavia. Ambientato in una cittadina di provincia in Lituania nel 2008, racconta la storia di Vytas (Marius Repsys), rimosso dalla sua mansione di meccanico di fabbrica in un tempo in cui il lavoro scarseggia. Il benessere della sua famiglia, che ora deve fare affidamento solo su metà del reddito abituale, non è l'unico problema, poiché l'immagine che Vytas ha di sé dipende fondamentalmente dal suo ruolo di sostenitore economico della famiglia.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

The Saint vuole quindi essere una critica alla burocrazia dilagante e all'inefficienza dei sistemi sociali attuali che si rivelano impotenti contro l'onda di disoccupazione a cui le strutture e i lavoratori devono fare fronte oltre l'influenza di un singolo paese, poiché si tratta di un'analisi delle pressioni sociali (e internalizzate) della mascolinità. Mentre l'assistente sociale spiega a coloro che sono in cerca di lavoro come presentarsi vestiti eleganti e sicuri di sé, anche se neanche lontanamente benestanti né tanto meno felici, ma piuttosto poveri e depressi, Vytas si trova completamente inabilitato a rispondere alle assurde domande dei colloqui di lavoro e dei futuri dipendenti. Trovando conforto nell'affermazione della propria mascolinità nel body-building, nel bere birra con il suo migliore amico e nel flirtare con una giovane parrucchiera, sembra essere sempre più sull'orlo del baratro, intrappolato in una spirale discendente di autodelusione che funziona da meccanismo di difesa, meravigliandosi allo stesso tempo delle delusioni di un video di YouTube, in cui un uomo del posto si dichiara testimone di un'apparizione di Gesù Cristo nella loro cittadina.

Quello che manca a The Saint in termini di narrativa, viene espresso tra le righe attraverso le immagini. La sua attenzione al corpo di Vytas, che metaforicamente vuole far trasparire sia la vulnerabilità della propria nudità sia i propri sforzi per mantenere intatta questa sua mascolinità, mostrandolo nei suoi allenamenti ossessivi durante gli inutili pomeriggi trascorsi in casa, mettendo in mostra i muscoli e sfoggiando la sua biancheria intima attillata, è sicuramente il suo punto di forza, portando a un livello superiore quello che altrimenti sarebbe un film alquanto mediocre e trasformandolo in un'analisi melanconica delle difficoltà di un individuo combattuto tra quelli che sono ormai i resti di ruoli sociali del passato e le nuove circostanze economiche. 

Il film è stato prodotto dal gruppo Ciobreliai e dalla compagnia polacca No Sugar Films

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy