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FILM Italia

The Startup, success story o fake news?

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- Diretto da Alessandro D’Alatri, oggi nelle sale con 01, il film che racconta la storia vera di un piccolo Mark Zuckerberg italiano. Ma la community degli startupper lo considera solo un bluff

The Startup, success story o fake news?
Luca Di Giovanni e Andrea Arcangeli in The Startup

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, prodotto da Luca Barbareschi per Casanova Multimedia e diretto da Alessandro D’Alatri, in uscita oggi nelle sale in 200 copie con 01, è un film che racconta una storia vera, quella di un piccolo Mark Zuckerberg italiano (definizione data dalla BBC) che ha creato cinque anni fa una piattaforma per aiutare i giovani a trovare lavoro. Si chiama Matteo Achilli, mentre il nome della società è Egomnia. Il fatto che il film abbia voluto non soltanto ispirarsi ma utilizzare alla lettera nomi, fatti ed episodi legati al geniale venticinquenne, ha creato non pochi problemi sin dal momento dell’annuncio che il film sarebbe stato girato. E questo perché la community degli startupper considera quello di Matteo Achilli un grande bluff, una bolla di sapone mediatica che fa male all’intero mondo dell’innovazione digitale. Dati alla mano, i detrattori parlano di un’idea per nulla innovativa (LinkedIn è molto più efficace ed esistono società che fanno la stessa cosa con successo): nel 2015, alla fine del quarto anno di vita, Egomnia aveva ricavi per 314mila euro , negli ultimi due anni le visite totali registrate al sito da rilevatori come Webtrekk sono state meno di 300mila, mentre le società registrate su Egomnia sono appena 1.200. Numeri molto lontani non soltanto dalla Silicon Valley ma persino da una qualsiasi web company italiana. 

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A colpire il produttore creativo Saverio D’Ercole, che ha scritto il soggetto, e poi Barbareschi e D’Alatri dev’essere stata la storia di questo ragazzo della periferia romana che si ritrova catapultato nella Milano del “vero business”. Matteo (nel film interpretato da Andrea Arcangeli) è all’ultimo anno del liceo scientifico quando si inventa l’algoritmo alla base della startup. La chiama, con poca modestia, Egomnia, perché la fidanzata (Paola Calliari nel film) gli ripete sempre “sei tu contro tutti”. Il padre (Massimiliano Gallo), nonostante sia stato appena licenziato, gli dà 10mila euro per realizzare il progetto. Matteo sviluppa il sito con un giovane ingegnere pagato pochi spiccioli. Intanto Matteo si trasferisce a Milano per studiare Economia aziendale alla Bocconi e inizia a promuovere l’idea. In molti i si interessano progetto, e dopo essere stato citato nel documentario della BBC The Next Billionaires, Egomnia fa il “botto”.

D’Alatri, regista espertissimo di cinema e di decine di spot pubblicitari per brand prestigiosi, gira magistralmente, anche grazie all’ottimo direttore della fotografia Ferran Paredes Rubio, alternando vita privata e scalata al successo con un crescendo quasi scorsesiano (per non citare The Social Network). Il giovane pubblico potrebbe rimanere affascinato dalla “success story” di un ragazzo che ha saputo raccontarsi bene e finire in copertina. Il regista ha dichiarato che ”in questo momento storico c’è bisogno di rilanciare speranza e fiducia. Almeno in se stessi. Questo film è un piccolo contributo per non dimenticarlo mai”. Matteo abbandona gli studi alla prestigiosa Bocconi per seguire la sua idea. Secondo Riccardo Luna, fondatore di Wired Italia e StartupItalia!, Egomnia è un esempio perfetto di post verità. Ma il film potrebbe aiutare molti ragazzi a non arrendersi e provare ad aprire quelle porte che spesso rimangono chiuse.

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