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CANNES 2002 Regard

Il Tagikistan è solo

di 

- Una coproduzione europea dietro L´angelo della spalla destra del tagiko Djamshed Usmonov: una voce da un cinema azzerato

Coprodotto dagli italiani Fabrica e Raicinema, dagli svizzeri di Ventura films, dai francesi di Artcam International, con la partecipazione di varie fondazioni e sostanziali interventi pubblici, L´angelo della spalla destra, il film tagiko ospitato da Un certain regard, è un esempio di opera che unisce allo stile e ai contenuti di un cinema geograficamente «svantaggiato» ma con molte cose da dire, un´impalcatura produttiva europea. In particolare, anima del progetto è Marco Müller, artefice di successi internazionali come No man´s land di Tanovic e Lavagne di Samira Makhmalbaf.
Il Tagikistan, come ci racconta il 37enne Djamshed Usmonov, ha visto il suo cinema azzerato. Non solo non ci sono praticamente più sale di proiezione ma c´è anche stata una diaspora dei registi seguita al crollo dell´Urss e alla guerra civile che ha lacerato il paese fino al ´98. E questo per tacere del confinante Afghanistan dove gli scontri armati erano in corso proprio mentre nell´arcaico villaggio di Asht prendeva forma questa fiaba morale su un uomo indifferente agli affetti familiari che scopre di avere un figlio e su un´anziana madre che accetta la morte per amor suo. Il bel titolo nasce da una leggenda islamica: pare che ognuno di noi abbia due angeli sulle spalle, quello di destra segna su un libro le buone azioni, quello di sinistra le cattive; il giorno del giudizio si fa semplicemente la tara.

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