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CANNES 2005 Quinzaine des Réalisateurs

Sette uomini invisibili nella steppa

di 

Al contrario dei sette famosi mercenari, gli "invisibili" di Sharunas Bartas non cercano di fare giustizia, ma anzi di sfuggirla. Il film prende le mosse da un esilio: un piccolo gruppo di persone ai margini della società abbandona i paesaggi industriali dei porti della Crimea per stabilirsi nella steppa perché, come annunciato da una triste canzone nelle prime scene, questi personaggi esistono solo in una dimensione intermedia, tra presente e passato, tra solitudine e desiderio di stare assieme.
Seven Invisible Men si presenta come un road movie dove andare avanti significa girare su se stessi. Nel corso della loro fuga nel deserto, gli eroi (interpretati da Dmitri Podnozov, Saakanush Vanyan, Aleksandr Esaulov, Igor Cygankov, Rita Klein e Denis Kirilov) incontrano altri esiliati. Come gli animali che popolano la steppa, finiscono per fare branco. Il silenzio soffocante dell'inizio è rimpiazzato dalla cacofonia di una bevuta tra russi, come fosse la versione più sordida della festa di matrimonio filmata da Pavel Lounguine in Le nozze: di vodka in vodka, passano dalle risa al pianto, alle canzoni e di nuovo alla disperazione. Il purgatorio si trasforma in un rituale di purificazione attraverso il fuoco.

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Questo film prodotto da Paulo Branco è il frutto della collaborazione tra la francese Gémini Films (che cura anche le vendite e la distribuzione in Francia), Mandragoa Filmes (Portogallo) e Kinema Studio (Lituania). Ha anche partecipato Roaring Films (Olanda).

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(Tradotto dal francese)

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