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DISTRIBUZIONE Italia

Tanino prigioniero

di 

- Il film di Paolo Virzì, My name is Tanino, non andrà a Locarno a causa dei debiti di Cecchi Gori

E' un film prigioniero, My name is Tanino di Paolo Virzì. Era certa la sua partecipazione al Festival di Locarno: la direttrice del Festival, Irene Bignardi lo voleva in Piazza Grande. Ma alla fine ci ha dovuto rinunciare, la copia non è pronta. «Anzi, non esiste», dice il regista viareggino. E non nasconde il dispiacere. «Sono depresso, ma posso fare ben poco. Bisogna pagare i laboratori, finalizzare la copia, come si dice". Ma il produttore Vittorio Cecchi Gori finora non lo ha fatto. "E' tutto fermo e io con lui non ho più parlato, non parlo con nessuno della produzione». Intanto sono bloccate anche le trattative, già avanzate, con Medusa. La società è intenzionata a rilevare la pellicola per distribuirla e sarebbe disposta anche a pagare i debiti che ne bloccano la circolazione. Ma pare che Cecchi Gori abbia disertato due incontri già in agenda e che tiri sul prezzo, chiedendo una percentuale sugli incassi oltre alla copertura delle spese.
La conseguenza di tutto questo è un film prigioniero, travolto dal crollo di un impero cinematografico che coinvolge naturalmente anche altri autori italiani. Virzì, nel frattempo, sta scrivendo un nuovo film.

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