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CANNES 2008 Concorso / Francia

Desplechin, un "racconto di Natale" in salsa agrodolce

di 

Regolamenti di conti familiari al cianuro nel menu di questa mattina nel concorso del Festival di Cannes , con Un conte de Noël [+leggi anche:
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scheda film
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di Arnaud Desplechin (al suo sesto lungometraggio). Il film è brillante e crudele al tempo stesso, il miele dell'intelligenza e della perizia cinematografica si incontra con il fiele debordante dei protagonisti. Una eleganza esplosiva che si avvicina molto alla perfezione, in cui però con abilità si tiene lo spettatore ad una certa distanza emozionale.

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"La cosa seccante è che potrei morire". Junon (Catherine Deneuve) ha bisogno di un trapianto di midollo per sopravvivere al cancro. Una circostanza che permette il ritorno in famiglia per le vacanze di natale dell'eccentrico e caustico figlio minore (Mathieu Amalric), bandito cinque anni prima dalla sorella maggiore (Anne Consigny), che lo odia ("è il diavolo!"). Ma la casa di Roubaix, nel nord della Francia, ospita altri personaggi: il padre, (Jean-Paul Roussillon), il secondo figlio (Melvil Poupaud), rispettivi mogli e mariti (Chiara Mastroianni, Emmanuelle Devos, Hippolyte Girardot) e nipotini (uno dei quali in crisi depressiva). Tutti si confrontano più volte, in una guerra verbale orchestrata con genialità da Desplechin e il suo direttore della fotografia Eric Gautier.

Il film è un'esplorazione genealogica intessuta di cattiverie, di un passato martoriato e un presente di sofferenza che punta dritto al cuore dell'uomo, in quelle zone psicologicamente sgradevoli che Desplechin ama sezionare. Insomma, un lungometraggio di gran classe ricchissimo di finezza e complessità.

Prodotto da Why Not Productions con un budget di €6.36m, il film è coprodotto con France 2 Cinéma, sostenuto dal Centre National de la Cinématographie (CNC), Canal + e Ciné Cinéma. Bac Films si occupa della distribuzione in Francia mentre Wild Bunch gestisce la vendita all'estero.

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(Tradotto dal francese)

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