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Italia

Matteo Pianezzi • Direttore artistico, Olbia Film Network

“Olbia è la casa della primavera del cinema”

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- Il direttore di Olbia Film Network, la cui quinta edizione si è svolta il 25 e 26 giugno, ci parla di cosa rende speciale questo mercato di coproduzione e delle prospettive future

Matteo Pianezzi • Direttore artistico, Olbia Film Network

Giunto alla sua quinta edizione, l’Olbia Film Network si è svolto il 25 e 26 giugno, in Sardegna, subito dopo il Figari Film Fest, di cui è il naturale prolungamento. Se infatti quest’ultimo si focalizza su opere di cortometraggio e sul relativo mercato (Figari Film Market), l’OFN estende il campo ai lungometraggi e ai progetti internazionali, con un’attenzione particolare ai talenti emergenti (leggi la news). Abbiamo parlato con il direttore artistico di entrambi gli eventi, Matteo Pianezzi, di cosa rende speciale questo mercato di coproduzione e delle prospettive future.

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Cineuropa: Come si posiziona l’Olbia Film Network nel panorama dei mercati di coproduzione?
Matteo Pianezzi: L’OFN è una sorta di ufficio estivo situato in uno dei posti più belli del mondo, la Sardegna, dove i cineasti emergenti possono incontrare, in un ambiente informale, il MiC, la Rai, i sales internazionali quali True Colours, Fandango, e varie società di produzione che si stanno affermando in Italia, come Cinemaundici, Vivo Film, Wildside. Tutto è nato con il Figari Film Fest, nel 2011, da un gruppo di amici lavoratori nel cinema che decidono di organizzare un evento estivo per condividere con i colleghi opere di cinema breve realizzate durante l’anno. Il festival nasce a Golfo Aranci, un piccolo borgo di pescatori, e crescendo, anche con il relativo mercato del corto, ha avuto la necessità di avvicinarsi a un centro nevralgico di dimensioni maggiori, con un aeroporto e una struttura per ospitare le attività industry. Così Olbia è diventata la casa dell’evento, che si è andato allargando nel 2017 con l’inserimento dell’Olbia Film Network, che si apriva al mondo dei lunghi e delle opere prime. Abbiamo cercato di creare un fil rouge tra il mondo dell’industry dei corti e il passaggio dal corto al lungo, uno step che tutti i giovani autori compiono. Ci piace dire che Olbia è la casa della primavera del cinema, tutti i giovani produttori vengono qui per creare sinergie lavorative. E l’evento è stato concepito in modo tale da non perdere mai la spensieratezza e la giovialità con cui il festival era partito.

Una delle caratteristiche di Olbia Film Network è senz’altro l’ambiente di lavoro. Un esempio sono i pitch on the beach, ossia gli incontri professionali pomeridiani che si tengono direttamente in acqua.
La mattina si svolgono le attività industry al Museo archeologico della città e il pomeriggio si crea un ambiente informale in spiaggia. Questo perché ci siamo resi conto che in quel contesto, il rappresentante del ministero, il grande sponsor, il piccolo regista o l’attore emergente, spogliati degli abiti istituzionali, trovavano una dimensione di parità: praticamente, "in mutande" siamo tutti uguali. Questo crea grandi opportunità, perché il giovane regista può tranquillamente sedersi a parlare con il responsabile acquisti di France Télé o di Canal+. L’atmosfera che si crea qui è molto speciale, finché non la vivi non la capisci a pieno.

La novità di quest’anno è la sezione Minor_IT, che si concentra sulle produzioni internazionali in cerca di un coproduttore minoritario italiano.
Quello che cerchiamo di fare è andare per mano con quelle che sono le direttive ministeriali. Laddove il ministero investe su una particolare tipologia di idea produttiva, lì noi andiamo a collocarci: così nasce il progetto Minor_IT, dedicato ai progetti internazionali in cerca di produttore minoritario, che quindi possono fare domanda per i bandi selettivi nazionali: cerchiamo di fare cose che abbiano un’applicazione effettiva. Abbiamo fatto un enorme lavoro di scouting durante l’anno per selezionare quattro progetti internazionali che qui hanno incontrato un parterre di 30 produttori nazionali. Senza contare tutte le partnership che cerchiamo di ottenere con altri eventi industry, in modo da mettere in contatto i giovani produttori con altre realtà. Quest’anno abbiamo avuto ospiti gli eventi industry di Venezia, Venice Production Bridge e Biennale College Cinema. C’è poi Meditalents che è un incubatore di opere prime e seconde francese che ha scelto la Sardegna per uno dei suoi appuntamenti formativi, con registi che preparano la loro opera prima provenienti da Tunisia, Marocco, Francia, c’è anche una regista italiana.

Avete in programma di aumentare anche il numero dei progetti o preferite concentrarvi su pochi?
Vorremmo aumentare, ma di poco. Quest’anno quelli italiani erano otto, un numero corretto sarebbe tra i 10 e i 15, altrimenti i produttori non hanno il tempo per poter parlare con tutti, vedere i dossier, valutare. Inoltre, è importante per un progetto essere uno dei pochi selezionati, ciò dà lustro al progetto stesso e all’evento che lo seleziona, è un marchio riconoscibile che può servirti in una fase di sviluppo successiva. Quello che faremo è portare a Olbia più progetti e produttori esteri in modo tale da aumentare le sinergie di coproduzione internazionale. Questi due anni pandemici non ci hanno aiutato in questo, ma lo faremo non appena le persone potranno tornare a viaggiare senza complicazioni.

L’OFN offre anche proiezioni al pubblico.
Le nostre proposte di screeening serali per il pubblico della città si focalizzano su opere prime che magari non hanno avuto la possibilità di uscire in 300 sale ma che sono estremamente valide, come Maternal [+leggi anche:
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di Alessandro Grande, che aveva presentato da noi il corto con cui poi ha vinto il David di Donatello nel 2018, Bismillah. Per noi, avere un regista che viene al Figari FF con il suo corto e tre anni dopo all’Olbia Film Network con il suo lungo, è il completamento del nostro progetto: accompagnare un autore e aiutarlo dal corto alla sua opera prima o seconda.

Quali sono i prossimi appuntamenti in calendario?
Il prossimo appuntamento riguarda il mondo del documentario che stiamo portando avanti in Basilicata, con il Metaponto Film Network. Si terrà a fine settembre ed è una costola dell’OFN che si occupa esclusivamente di cinema del reale. A breve aprirà la call per Primavera Doc, rivolta ai registi che cercano un produttore per progetti di documentario, e ci sarà l’Atelier Euromed, un progetto di scrittura che l’anno scorso ha avuto come tutor Francesca Mazzoleni, l’apprezzata regista di Punta Sacra [+leggi anche:
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. Tutto questo lavoro è possibile anche grazie a Francesco Lattarulo e Angelo Troiano di Mediterraneo Cinematografica. Vennero qui anni fa per il network, successivamente abbiamo creato insieme questo evento in Basilicata. È tutta una questione di sinergie. Il cinema è un’opera collettiva, e anche gli eventi legati al cinema lo sono.

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