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LOCARNO 2022

Daniela Persico • Responsabile, Locarno Residency

“Vogliamo evitare che lo sguardo dei giovani registi venga formattato, siamo alla ricerca di sguardi diversi, unici”

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- La responsabile del nuovo progetto Locarno Residency ci parla con passione del legame tra il Locarno Film Festival e i giovani autori

Daniela Persico • Responsabile, Locarno Residency

In occasione dell’annuncio del nuovo progetto di sostegno ai giovani autori del Locarno Film Festival chiamato Locarno Residency che sarà inaugurato durante la 75esima edizione (3-13 agosto), abbiamo avuto l’occasione di parlare con Daniela Persico, responsabile del progetto e da lungo tempo collaboratrice della kermesse locarnese.

Cineuropa: Potrebbe parlarci brevemente del nuovo progetto Locarno Residency?
Daniela Persico:
Abbiamo deciso di creare il progetto Locarno Residency, perché in realtà il Locarno Film Festival, al contrario di altri festival, non aveva ancora un laboratorio di sviluppo di progetti per giovani autori. Ci sembrava quindi giusto crearne uno, visto che in più il Locarno Film Festival è conosciuto come il festival delle scoperte, della promozione di nuovi talenti. Con questo nuovo progetto vogliamo aiutarli nel passaggio fondamentale tra corto e lungometraggio: trovare gli interlocutori giusti, il produttore adatto, le persone della crew per accompagnarli in un percorso lungo e complesso. Per questi giovani autori è importante trovare fin dall’inizio la storia giusta da raccontare, mantenere l’unicità della propria voce non cadendo nella trappola di progetti troppo standardizzati. Il Locarno Residency si iscrive in questo processo verso l’opera prima grazie ad un accompagnamento di quasi un anno, dalla fase di scrittura del progetto alla ricerca dei collaboratori ideali per concretizzarlo. Il Locarno Residency sarà costituito da tre tappe fondamentali. Per prima cosa sceglieremo dieci progetti che saranno invitati alla 75esima edizione del Locarno Film Festival. In questa prima fase i registi incontreranno alcuni professionisti del settore grazie a dei pitch one to one durante i quali potranno presentare il loro progetto. Questi interlocutori professionisti costituiranno una giuria che insieme a noi decreterà quali dei dieci progetti (tre in totale) parteciperanno concretamente al Locarno Residency. La seconda tappa è quella nella quale il progetto prende concretamente forma, sarà marcata da alcuni interventi online anche se si baserà essenzialmente su due momenti forti in presenza: nella prima metà di dicembre gli autori selezionati scriveranno e lavoreranno sul trattamento in una location speciale a Venezia, il Palazzo Trevisan; successivamente, durante tutto il mese di marzo i registi saranno ospitati a Locarno alla fondazione Eranos per sviluppare quelle che saranno già le prime fasi della sceneggiatura del film. La terza tappa si svolgerà durante la 76esima edizione del Locarno Film Festival e permetterà a questi giovani autori di partecipare a degli incontri mirati, su misura, con produttori e coproduttori. Uno dei tre progetti vincerà infine un premio di 5’000 Chf. Vogliamo che l’accompagnamento professionale sia fatto da autori e script advisors che siano in sintonia con i progetti, dei professionisti che sappiano veramente tirar fuori il meglio da questi giovani autori, che siano sensibili al loro universo artistico.  

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Come si svolge concretamente la selezione dei progetti?
I progetti saranno giudicati dal comitato artistico di Locarno. Per fortuna siamo un team molto coeso e compatto capace di lavorare intensamente. All’inizio del percorso chiediamo molto poco agli autori, si tratta in sostanza del soggetto del loro film. Questo perché vogliamo vivere insieme a loro tutto un processo di scrittura che nasce e si sviluppa proprio all’interno del Locarno Residency. Quello che conta per noi è il percorso che questi giovani autori hanno alle spalle, il loro sguardo artistico, richiediamo per esempio i corti realizzati precedentemente. In quest’ottica, considereremo ovviamente con particolare attenzione tutti i registi che hanno partecipato negli scorsi anni ai Pardi di domani, ma siamo assolutamente aperti anche a candidature che non si basano su di un percorso specificatamente “locarnese”, autori che hanno magari partecipato e spiccato in altri festival, in altri contesti. È comunque importante sottolineare che i candidati devono avere un solido percorso alle spalle.

Il Locarno Residency vuol essere un ponte tra le scuole di cinema e la sfera professionale. Crede sia necessario passare da queste scuole per diventare registi.e e/o produrre il primo film?
Il Locarno Film Festival è da sempre un luogo aperto anche a cineasti più “anomali” che spesso non hanno frequentato delle scuole di cinema. Ci tengo a sottolineare che negli ultimi due anni il nostro festival sta portando avanti un processo di sostegno ai giovani registi che è iniziato una decina di anni fa con la Locarno Academy. Il nostro festival vuole essere un interlocutore per i giovani registi che stanno iniziando il loro percorso artistico, un percorso che stiamo costruendo passo a passo con loro. Rispetto alle altre iniziative del Locarno Film Festival, la Locarno Residency è un progetto più ambizioso e destinato a un numero limitato di registi. Vogliamo accompagnare e consigliare questi giovani autori anche perché trovare degli interlocutori affidabili è sempre più difficile. Vogliamo evitare che il loro sguardo venga formattato, siamo alla ricerca di sguardi diversi, unici.

Quali sono gli.le autori.trici, che nel passato hanno partecipato a  progetti di sostegno del Locarno Festival a giovani autori.trici che l’hanno particolarmente colpita?
Per la Svizzera vorrei citare Cyril Schäublin che è stato uno dei primi partecipanti della Filmmakers Academy. Ha successivamente partecipato nella sezione Cineasti del presente (con Those Who Are Fine [+leggi anche:
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scheda film
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) e quest’anno ha vinto il premio alla miglior regia nella sezione Encounters della Berlinale (con Unrest [+leggi anche:
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intervista: Cyril Schäublin
scheda film
]
). A livello internazionale vorrei parlare invece di Zhannat Alshanova, una regista dallo sguardo veramente impressionante che è arrivata a Locarno tramite la Spring Academy capitanata da Béla Tarr. Il cortometraggio che ha girato in questa occasione è stato poi presentato a Sundance. In questo momento sta sviluppando il suo primo film di finzione. Questi sono dei percorsi che ci motivano a continuare ad impegnarci nella promozione e nell’accompagnamento dei giovani talenti.

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