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FILM Svezia

Corridor: il cinema di genere svedese in concorso al Brussels FF

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Relegato solitamente ai festival tematici, con un pubblico e un mercato piuttosto specifici, il cinema di genere si è fatto spazio tra i titoli presentati in concorso al Brussels Film Festival, in corso fino al 30 giugno. Corridor [+leggi anche:
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intervista: Johan Lundborg e Johan Storm
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dei registi svedesi Johan Lundborg e Johan Storm ha terrorizzato un pubblico tenace, sfuggito alla tentazione del sole e dei mondiali di calcio, e che ha optato per un film claustrofobico, nella buona tradizione dei thriller psicologici statunitensi degli anni '70.

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Corridor riprende un personaggio creato da Lundborg nel 2003 per il suo cortometraggio di fine studi all'Università di Goteborg. Questo personaggio, Frank, era allora uno studente di medicina competitivo e un vicino asociale. Sette anni dopo, queste caratteristiche rimangono intatte in Corridor, versione in formato lungo di questa storia girata nel 2003, ora co-diretta da Storm, anche lui laureatosi in cinema all'Università di Goteborg.

Anti-eroe per eccellenza, codardo e calcolatore allo stesso tempo, Frank (interpretato in entrambe le versioni dal norvegese Emil Johnsen) è convinto che la sua invadente vicina Lotte (Ylva Gallon) sia stata assassinata dal suo geloso fidanzato (Peter Stormare). A partire da ciò, hanno il via una serie di peripezie, inganni, telefonate e inseguimenti con conseguenze inaspettate.

Il fascino che Frank sembra esercitare sui due registi si nota nel tempo e nei dettagli che gli sono dedicati nella sceneggiatura. Con pochi dialoghi, ma con una poderosa capacità di narrazione visiva, il testo fa in modo che Frank "cresca" dinanzi allo spettatore al punto che, durante tutto il film, le nostre aspettative e paure sono manipolate da ciò che il personaggio pensa, fa o immagina.

Girata quasi esclusivamente in interni (l'università, l'appartamento di Frank, i corridoi dell'edificio), la pellicola ha in questo effetto huis clos uno dei suoi punti più interessanti. Gli interni accentuano l'angustia e i dubbi dei personaggi e, mentre si limita lo spazio dell'azione, si fa ricorso a una regia inventiva che non ha bisogno di effetti speciali per creare la tensione e l'inquietudine desiderate. Ciò che si nasconde è più orribile di ciò che viene mostrato, e questo la nuova e talentuosa coppia di registi svedesi sembra già saperlo e utilizzarlo efficacemente.

Corridor, una produzione di Anita Oxburgh per Migma Film AB, sarà sugli schermi svedesi alla fine del 2010. La società austriaca EastWest gestisce le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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