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BRIFF 2022

Recensione: Entre la vie et la mort

di 

- Giordano Gederlini propone un thriller cupo, quasi disperato, in una Bruxelles notturna, dove gli uomini non vogliono più combattere ma sono costretti a farlo

Recensione: Entre la vie et la mort
Antonio de la Torre in Entre la vie et la mort

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, suo secondo lungometraggio, un thriller urbano con protagonista l'attore spagnolo Antonio de la Torre, che viene proiettato in anteprima belga al Brussels International Film Festival, nel Concorso Nazionale, dopo essere stato presentato al Reims Polar Festival.

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Leo Castañeda (Antonio de la Torre) è spagnolo, vive a Bruxelles, dove guida i treni della metropolitana. Una sera incontra lo sguardo di un giovane sul bordo del palco, un volto familiare... Leo riconosce suo figlio Hugo, prima che si lanci tragicamente sui binari. Non lo vedeva da più di due anni e scoprirà che era stato coinvolto in una sanguinosa rapina.

Leo farà  le sue indagini, cercherà di capire cosa ha portato Hugo lì, nei sotterranei di questa stazione e, soprattutto, sotto il controllo della polizia. Inizia un gioco del gatto col topo, senza che noi sappiamo mai veramente chi è il gatto e chi è il topo, sotto la minaccia incombente di bestie ben più letali, gli ideatori della rapina. I personaggi sono loro stessi immersi in una violenza che li respinge ma che sanno non essere più evitabile.

Entre la vie et la mort è lo stato un po' spettrale in cui vaga Leo, uomo senza passato, o meglio, l'uomo che vuole a tutti i costi far dimenticare un passato doloroso. Con lo sguardo sperduto ma con i sensi ancora acuiti, cerca con l'energia della disperazione di recuperare il tempo perduto, di recuperare la sua essenza di padre. L'attore spagnolo presta la sua densità a questo personaggio sgualcito, danneggiato, che si getta nella mischia e ritrova riflessi mai dimenticati.

A fronteggiarlo troviamo Marine Vacth, un muro di determinazione, una forza trainante che cerca di portare avanti le indagini, di trovare la verità, e forse di più. Deve affrontare suo padre, assessore, interpretato da un Olivier Gourmet più burbero che mai, un uomo di 50 anni non entusiasta all'idea di combattere, ma spinto dalla necessità.

Se talvolta è necessario abbandonare il desiderio di capire appieno le motivazioni o le reazioni dei personaggi, o la sequenza dei fatti, l'azione è comunque accompagnata da una fotografia estremamente curata, firmata dal capo operatore fiammingo Christophe Nuyens , a cui si deve recentemente l'immagine della serie Lupin, Black Spot o Versailles, e una colonna sonora che alterna interferenze e musiche di Laurent Garnier, con la regia che contribuisce all'accettazione degli artifici della finzione.

Entre la vie et la mort è prodotto da Frakas Productions (Belgio), in coproduzione con Noodles Productions (Francia) e Fasten Films (Spagna). Le vendite internazionali sono gestite da Le Pacte, che distribuisce anche il film in Francia dal 29 giugno. O’Brother Distribution distribuirà invece il film in Belgio dal prossimo 13 luglio.

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(Tradotto dal francese)

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