Recensione: The Palace
di David Katz
- VENEZIA 2023: Il film più temuto quest'anno a Venezia, di Roman Polanski, si rivela molto rivelatore, consapevolmente o meno

C'è un certo filone di critica che percepisce i film più come uno spaccato delle abitudini o dell'inconscio dei loro autori, che come arte e intrattenimento da godere o apprezzare. È questa la manovra che trasforma The Palace [+leggi anche:
trailer
scheda film] da una schifezza senza ritorno, destinata a essere vista da pochi al di là della sezione non competitiva della Mostra di Venezia, in un manufatto che può essere studiato o analizzato, o magari ispezionato con una tuta protettiva, armati di pinzette.
Meritatamente "cancellato" oltre ogni limite, Roman Polanski ha scelto di disegnare sul proverbiale muro della sua cella questa stravagante commedia nera. Ambientato durante la frenesia pre-millennio in un resort invernale d'élite a Gstaad, in Svizzera (noto come uno dei luoghi più costosi del mondo), lui e l’acclamato duo di EO [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film] Jerzy Skolimowski e Ewa Piaskowska come co-sceneggiatori hanno scelto di mettere alla berlina quell'1%, alla fine del 1999. L'atmosfera e la forte sottolineatura dei personaggi, già ritratti in Triangle of Sadness [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Ruben Östlund
intervista: Ruben Östlund
scheda film] e Glass Onion, hanno un ruolo di primo piano, con l'avvertenza che questa attenzione è tipica di Polanski, che ha sempre cercato di svelare ingiustizie e pregiudizi (Chinatown ne è l'esempio più intricato e potente), con l'eccezione dei suoi.
C'è una serie di tipi grotteschi, tutti stranamente bravi e vivaci per i suoi 100 minuti di durata: John Cleese nel ruolo del miliardario texano prossimo a morire Arthur William Dallas III; Mickey Rourke nel ruolo di un certo Bill Crush, un truffatore trumpiano con un parrucchino biondo; Fanny Ardant nel ruolo di una gran dama con un cagnolino delle dimensioni e della consistenza delle sue varie borsette scintillanti. Il film è cosciente della propria assurdità, e forse della sua funzione usa e getta: quando abbiamo un primo piano di un pinguino regalato da Arthur alla moglie ventenne Magnolia (Bronwyn James), non si può che ridere per come sia solo abbozzata la resa in computer grafica incollata all'azione dal vivo. Più o meno quello che si otterrebbe se Paddington [+leggi anche:
trailer
making of
scheda film] avesse avuto un budget di 50 euro per gli effetti speciali.
Ma Polanski, che ha tratto ispirazione per girare questo film proprio dai suoi soggiorni a Gstaad, conosce ovviamente questo tipo di persone, e riesce a catturare una certa energia da fine secolo, da fine dei giorni, con l'ironico intuito storico che questi mostri preparavano la strada al nostro XXI secolo. Putin viene presentato come premier russo, appena subentrato a Eltsin, mentre l'ambasciatore russo in Svizzera e i suoi amici gangster guardano increduli la TV dell'hotel.
Considerato forse a torto come una commedia di ampio respiro dalla stampa veneziana presente quest'anno, funziona invece meglio come una variante di una delle sue vecchie "commedie della minaccia", come le commedie di Pinter che i suoi primi film polacchi e britannici spesso evocavano: l'effetto previsto potrebbe essere un'ansia vertiginosa, più che una risata. Nessuno degli ospiti che vediamo è simpatico o redimibile, un contrasto sorprendente considerato come altri registi adulano il pubblico rendendo così attraenti e carismatici i presunti bersagli della loro satira. Le varie schermaglie alla portineria dell'hotel, dove chiavi e identità vengono smarrite e l'accesso è sempre provvisorio, evocano davvero Kafka.
Il mondo è orribile, la nostra vita è costellata di orrore e, soprattutto, io (regista) sono forse il peggiore, è questo il sentimento che aleggia su The Palace. È un'istruttiva dichiarazione finale di uno degli autori più seguiti della cultura di metà e fine secolo. Sul suo letto di morte cinematografico, con la probabile ipotesi che questo sia il suo ultimo film, ecco gli ultimi borbottii prima del lungo sonno.
The Palace è una coproduzione tra Italia, Svizzera, Polonia e Francia di Èliseo Entertainment Moving Emotions Production, CAB Productions, Lucky Bob, RP Productions e RAI Cinema. Le vendite internazionali sono affidate a Goodfellas.
(Tradotto dall'inglese)
Photogallery 02/09/2023: Venezia 2023 - The Palace
25 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.



© 2023 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.