Recensione: Dario Argento Panico
- Il ritratto documentario di Simone Scafidi cattura la duplice essenza di Dario Argento, sottolineando il suo impatto sul genere giallo ed esplorando al contempo l'uomo dietro l'eredità cinematografica

Il maestro del thriller italiano Dario Argento è al centro di un nuovo documentario biografico di Simone Scafidi. Non nuovo a tratteggiare figure fondamentali del cinema di genere italiano, Scafidi, ha già approfondito la vita del "maestro dello splatter" Lucio Fulci nel 2019 con Fulci for Fake [+leggi anche:
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intervista: Simone Scafidi
scheda film]. Scafidi ha impiegato Nicola Nocella per interpretare Fulci, inquadrando il documentario all'interno delle ricerche dello stesso Nocella sull'autore che avrebbe dovuto ritrarre. In Dario Argento Panico, lo stesso Argento appare sullo schermo e condivide apertamente le intuizioni sulla sua carriera.
Nel documentario proiettato a Sitges, Scafidi accompagna Argento in un albergo sperduto dove il celebre regista intende ritirarsi per scrivere quello che sarà il suo ultimo film, probabilmente Occhiali neri [+leggi anche:
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scheda film], anche se non viene mai nominato esplicitamente. Questo atto di isolamento viene rappresentato come un rituale, a cui Argento ha spesso fatto ricorso durante le sue precedenti imprese cinematografiche. Nel corso del film Argento viene presentato non solo come la venerata mente dei numerosi iconici film gialli, ma anche come un individuo con i piedi per terra: un gentiluomo dalla parlantina dolce e riservata, e un devoto padre di famiglia. Con questa immagine privata si intreccia però la sua figura professionale: un regista tremendamente ambizioso impegnato a ritagliarsi una nicchia in un genere che, nel tempo, è diventato inscindibile dal suo nome.
La camera non ci lascia intravedere mai Argento al lavoro sulla sua sceneggiatura, ma lo vede posizionato davanti alla macchina da presa tra i labirintici corridoi dell'hotel. Dario Argento Panico si concentra principalmente sugli inizi della carriera del regista, tracciando la sua ascesa non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti. Il documentario è arricchito da approfondimenti sulla cerchia professionale di Argento, tra cui collaboratori stretti come Vittorio Cecchi Gori, Lamberto Bava, Michele Soavi e Franco Ferrini. Queste voci fanno luce sui retroscena e sulle origini di Argento, predestinato al cinema in quanto figlio di un padre produttore cinematografico, Salvatore Argento, e di una madre, Elda Luxardo, che fotografava le star.
Scafidi incorpora estratti dei film che vengono citato, offrendo agli spettatori una panoramica delle voci più importanti dell'opera di Argento. A ciò si aggiungono filmati d'archivio che riprendono il regista in fase di post-produzione, mentre organizza il sound design o si cimenta in interviste d'epoca. Questo materiale aggiunge un ulteriore livello a questo ritratto puzzle. Il titolo Dario Argento Panico è tratto da una di queste interviste d'epoca, in cui Argento chiarisce che il suo obiettivo non è quello di evocare il terrore, ma piuttosto un senso di panico. Questo film sposta lo sguardo prevalentemente verso lo zenit della produzione creativa di Argento, mettendo in luce opere come L'uccello dalle piume di cristallo, Profondo rosso, Suspiria, Inferno e Tenebre, mentre sorvola con discrezione sulle opere successive a Il fantasma dell'opera che occupano i gradini più bassi dello standard di Argento.
La vita personale di Argento è intrecciata nel tessuto del documentario, in particolare attraverso le prospettive delle sue figlie. Fiore Argento, la maggiore delle due, ci illumina su Dario come padre. Asia Argento, la figlia minore, offre invece un duplice punto di vista, visto che a 16 anni era già stata diretta da lui. In precedenti interviste, Asia ha lasciato intendere che i suoi primi passi nella recitazione erano, in parte, un tentativo di catturare l'attenzione del padre. L'attrice si addentra più a fondo di molti altri, toccando le dinamiche tra il padre e la madre Daria Nicolodi.
Dario Argento Panico affronta il tema dell’abilità registica e delle dinamiche familiari, con il "Maestro dell'Horror" che riflette sulla dualità della sua natura - sia come cineasta che ha modellato un genere, sia come individuo che naviga tra le complessità della famiglia, dell'eredità artistica, degli affari e delle battaglie personali. Il documentario insomma offre una retrospettiva accurata su un regista che ha dedicato la sua vita al cinema, riconoscendo sia i suoi contributi significativi che gli aspetti più controversi della sua carriera.
Dario Argento Panico è prodotto dalla britannica Paguro Film Ltd. Mediawan Rights si occupa delle vendite internazionali.
(Tradotto dall'inglese)
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