BLACK NIGHTS 2023 Concorso Opere prime
Recensione: Calladita
- L'opera prima di Miguel Faus è il solito film satirico sul distacco degli ultraricchi dalla realtà, che non si distingue molto dai precedenti ma è comunque divertente

Il debutto di Miguel Faus, intitolato Calladita [+leggi anche:
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intervista: Miguel Faus
scheda film], ci dice ancora una volta che i ricchi sono orribili, e a ragione. Il film, che è stato presentato in anteprima mondiale nel concorso per opere prime del Tallinn Black Nights Film Festival, è interamente ambientato in un'opulenta villa di campagna nella soleggiata Costa Brava.
Ana (Paula Grimaldo), una ragazza colombiana di vent'anni, accetta di andare a servizio in una villa di lusso di proprietà di un ricco collezionista d'arte di nome Pedro (Luis Bermejo) e di sua moglie Andrea (Ariadna Gil). Prevedibilmente, Ana viene trattata da tutti più o meno come un oggetto di arredamento. Cercando di assecondare le esigenze e le richieste dei suoi datori di lavoro, si rende presto conto che non ci sono prospettive e comincia a sentirsi intrappolata nel suo lavoro. Le boccate di fumo condivise di nascosto con la domestica della casa vicina, Gisela (Nany Tovar), riescono a malapena a tirarla su di morale.
Questo film però non si limita a raccontare il senso di disperazione di una domestica. Su un'app di incontri, Ana decide di mostrarsi come la proprietaria della villa in cui lavora. La sua decisione di infrangere le regole della casa e di assaporare finalmente lo status e la ricchezza dei suoi datori di lavoro arriva forse un po' tardi nel film, quando gli spettatori potrebbero aver perso interesse. Ma quando accade, la narrazione diventa molto più avvincente e coinvolgente.
Nel complesso, Calladita è un racconto piuttosto convenzionale sulla nostra società, ma questo non è necessariamente un aspetto negativo, visto che il compito è stato svolto in modo adeguato. La protagonista (forse il personaggio più sviluppato insieme a Jacobo, il figlio viziato di Pedro interpretato da Pol Hermoso) e la sottotrama legata alla criptovaluta portano sicuramente un tocco di originalità e attualità. La risoluzione narrativa prende una direzione chiara, ma probabilmente non è così esplosiva come ci si aspetterebbe.
Dal punto di vista tecnico, la fotografia di Antonio Galisteo lavora su una tavolozza di colori luminosi e puliti (una scelta ovvia ma efficace per rappresentare questo ambiente sontuoso) e su un scenografia semplice ma realistica, firmata da Ana Garcia Rico.
Le interpretazioni del cast sono discrete, e Paula Grimaldo in particolare riesce a trasformarsi in modo credibile da una presenza umile e di basso profilo in una ragazza più forte, che forse è ancora un po' ingenua ma ha acquisito abbastanza fiducia da intraprendere la sua piccola battaglia personale.
Possiamo dire con certezza che Faus dimostra solide capacità registiche, ma il film avrebbe beneficiato di una scrittura più nitida e sardonica. Dopotutto, influencer fastidiosi (come Claudia, sorella di Jacobo, interpretata da Violeta Rodríguez), guru della criptovaluta e ricchi preoccupati di non raggiungere il milione con il loro stipendio mensile sono bersagli piuttosto facili e, nel 2023, il paragone con altri film simili - Triangle of Sadness [+leggi anche:
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intervista: Ruben Östlund
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scheda film] su tutti - è abbastanza inevitabile. Curiosamente, questo è il primo film europeo a essere finanziato attraverso la vendita di NTF, un fatto piuttosto interessante se si considera il ruolo delle criptovalute nella trama.
Calladita è prodotto da Calladita Films (Spagna), Potenza Producciones (Spagna) e Decentralized Pictures (USA). Le vendite internazionali sono affidate all'argentina FilmSharks.
(Tradotto dall'inglese)
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