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BLACK NIGHTS 2023 Concorso

Recensione: The Magnet Man

di 

- L'ultimo lungometraggio di Gust Van den Berghe è una favola malinconica che rende omaggio al circo e al cinema

Recensione: The Magnet Man
Danny Ronaldo e Isolda Dychauk in The Magnet Man

L'atteso progetto di Gust Van den Berghe, The Magnet Man [+leggi anche:
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, è in lavorazione da molto tempo e finalmente ha celebrato la sua prima mondiale in concorso ufficiale al Black Nights Film Festival di Tallinn. Lo sceneggiatore e regista che aveva vinto il Grand Prix 2014 con Lucifer [+leggi anche:
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racconta la storia di Lucien (Danny Ronaldo), un uomo che è una vera e propria calamita umana: tutto ciò che è fatto di ferro si attacca inspiegabilmente a lui. Dopo la morte della madre e un funerale surreale, il padre gli regala un violino pieno di banconote nascoste e chiede a Lucien di aspettarlo alla stazione ferroviaria. Lucien, però, rimane bloccato su uno dei vagoni e finisce per unirsi a un piccolo circo in viaggio per la Francia.

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Lì incontra Gervaise (un'affascinante Isolda Dychauk), la bella figlia del direttore del circo. Assunto come addetto alle pulizie, Lucien sogna di diventare uno degli artisti dello spettacolo itinerante e nel frattempo si innamora della ragazza. Quest’uomo goffo sembra aver trovato il suo posto nel mondo, ma un'improvvisa chiamata dal passato lo riporterà nella sua piccola città natale belga.

Dal punto di vista estetico e narrativo, il film rende omaggio al grande cinema classico: in una scena lo spettatore può avvertire le vibrazioni delle commedie slapstick o quelle de Il mago di Oz di Victor Fleming; in altre può godere di un'atmosfera che ricorda vagamente la favola di Pinocchio, Freaks di Tod Browning o anche film di Federico Fellini come La strada o La voce della luna. Tutti questi riferimenti emergono comunque in modo piuttosto organico all'interno del mondo costruito dallo sceneggiatore e regista.

La sceneggiatura tuttavia è fortemente debitrice di alcune delle opere citate. Pur non offrendo nulla di particolarmente nuovo, rimane coinvolgente e arricchita da dialoghi poetici. Inoltre la fotografia di David Williamson e la colonna sonora di David Van Keer e Birger Embrechts fanno un ottimo lavoro nel richiamare tutti i generi e gli stili a cui lo scrittore-regista intende rendere omaggio.

Danny Ronaldo (un artista circense che partecipa per la prima volta a una produzione cinematografica) è una presenza carismatica sullo schermo. Riesce a ritrarre un uomo ingenuo e sognatore, e il suo fisico da clown lo aiuta certamente in questo compito. Spiccano anche alcuni personaggi secondari, in particolare quelli interpretati da Karel Creemers (che interpreta Cesar Malfait, l'avido e fastidioso padre di Gervaise) e Jan Bijvoet (che interpreta Pladijs, il Pierrot Lunaire del circo, forse l'unico personaggio ancora più ingenuo di Lucien).

Nel complesso, il film di Gust Van den Berghe è una favola malinconica intervallata da momenti di comicità fisica e di dolce romanticismo. È una buona storia che ha il potenziale per attrarre il pubblico più giovane, ma "abbastanza adulta" da creare un legame con gli spettatori più anziani.

The Magnet Man è stato coprodotto da Minds Meet (Belgio), Les Films Fauves (Lussemburgo), Lemming Film (Paesi Bassi), Coproduction Office (Francia) e Shelter Prod (Belgio). Coproduction Office si occupa anche delle vendite internazionali del film.

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(Tradotto dall'inglese)

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