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KARLOVY VARY 2024 Proiezioni speciali

Recensione: The Song of Others – A Search for Europe

di 

- Vadim Jendreyko va alla ricerca dell'alto ideale dell'Europa in questo ibrido tra video-saggio personale e documentario

Recensione: The Song of Others – A Search for Europe

Cosa significa essere europei? E che cos'è l'Europa stessa? Nel suo documentario The Song of Others - A Search for Europe [+leggi anche:
intervista: Vadim Jendreyko
scheda film
]
, proiettato al Festival di  Karlovy Vary nella sezione Proiezioni speciali dopo la prima mondiale a Visions du Réel, Vadim Jendreyko va alla ricerca di indizi per rispondere a questa domanda. Essendo cresciuto lungo le rive del Reno, sa che queste acque, che sono per lui fonte di gioia e di bagni, sono state non molto tempo fa la sanguinosa ultima frontiera tra eserciti e conflitti contrapposti. Ma che tipo di Europa scoprirà oggi?

L'omonima del continente, Europa, la principessa "dalle larghe vedute" che Zeus portò via assumendo le sembianze di un toro, potrebbe essere l'unica capace di tale lungimiranza. Viaggiando per il continente, Jendreyko scopre nuove zone di guerra e recinzioni che separano i popoli, interessi turbocapitalistici che si insinuano nella politica e pulizie nazionalistiche in aree dove un tempo c'era diversità. Divisi in tre parti, intitolate Scavare, Leggere le pietre e Radicarsi nel tempo, il film affronta in capitoli il passato, il presente e il futuro dell'Europa e dei suoi popoli.

Jendreyko mescola le fotografie di questi viaggi con i suoi video personali e filmati storici d'archivio, mentre riflette sullo stato dell'Europa attraverso una voce fuori campo. Le destinazioni dei suoi viaggi e i punti focali delle sue indagini non sono certo sorprendenti. In Scavare, parlando delle guerre che hanno diviso il continente, va in Belgio per osservare una squadra di sminatori che scava e smonta vecchie granate provenienti da trincee della Prima Guerra Mondiale ormai scomparse. In Polonia, partecipa a un tour delle rovine della Tana del Lupo, il vecchio bunker di Adolf Hitler ed epicentro di alcune delle sue decisioni più raccapriccianti.

In Leggere le pietre, si unisce a una spedizione geologica in Grecia, scoprendo gli strati di un continente in continua evoluzione. Tra le rovine dell'antica Agorà, una guida turistica sottolinea la rigida demarcazione tra lo spazio in cui si declinava la politica e quello in cui si svolgeva la vita quotidiana. Oggi, spiega Jendreyko, l'economia e l'efficienza del mercato hanno preso il sopravvento sulla politica. In Radicarsi nel tempo, Jendreyko contrappone l'ultima foresta primordiale in Polonia alla pulizia etnica nei Paesi balcanici. Mette a confronto l'importanza della biodiversità e la scarsa propensione alla diversità di questi Paesi.

Facendo il giro della storia europea, esplorando le zone di conflitto più note e ovvie, il film non aggiunge quasi nulla di nuovo o di originale alla premessa. Ma la domanda in sé, l'entusiasmo con cui Jendreyko parla dell'idea di Europa, coinvolge pienamente lo spettatore. E i momenti d'inchiesta, come la visita alla barriera di confine in Ungheria durante la crisi dei rifugiati, danno vita a scene davvero emozionanti. Che cos'è l'Europa? Jendreyko non ha una risposta precisa. Ma la sua ricerca di quella risposta rende il viaggio avvincente.

The Song of Others - A Search for Europe è prodotto dalla svizzera Mira Film, in coproduzione con SRF Schweizer Radio und Fernsehen e SRG SSR.

(Tradotto dall'inglese)

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