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ITALIA Svizzera

Recensione: La storia del Frank e della Nina

di 

- Il nuovo film di Paola Randi su tre giovani della periferia nord milanese è una dinamica e disarticolata fiaba moderna ben recitata che non parla la lingua dei giovani zoomers

Recensione: La storia del Frank e della Nina
Gabriele Monti, Ludovica Nasti e Samuele Teneggi in La storia del Frank e della Nina

Dopo la serie Netflix Zero [+leggi anche:
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, storia fanta-drammatica-adolescenziale sullo sfondo della periferia di Milano, Paola Randi (Tito e gli alieni [+leggi anche:
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) torna al cinema con una nuova storia dedicata al pubblico new adult, ancora ambientata nella sua città natale. La storia del Frank e della Nina [+leggi anche:
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arriva nelle sale italiane questo 3 ottobre con Fandango Distribution dopo il passaggio a Orizzonti Extra della Mostra di Venezia.

Terzo protagonista del film, oltre al Frank e la Nina citati nel titolo, è il diciottenne Carlo (l’esordiente Gabriele Monti), un giovane della periferia nord milanese sempre armato di bomboletta spray per scrivere sui muri frasi poetiche prese dai libri buttati via dalla gente, tipo “La vita brulica di mostri innocenti” (Charles Baudelaire). Carlo stesso si sente un po’ un “freak of nature”: lo chiamano Gollum perché quando cerca di parlare dalla gola escono solo suoni gutturali. Ma paradossalmente Carlo/Gollum è la voce narrante del film, non parla ma pensa, pensa tantissimo e noi siamo travolti dal flusso dei suoi pensieri che spesso ci spiegano cose che non avrebbero bisogno di spiegazioni perché noi spettatori le vediamo benissimo sullo schermo attraverso meravigliose, dinamiche e vitali composizioni visive che la regista inanella (con la fotografia di Matteo Carlesimo), in un alternarsi di sequenze in bianco e nero e a colori. Non siamo riusciti a capire se ci sia un senso o un codice nascosto dietro questo avvicendamento cromatico, che pare piuttosto una scelta estetica del tutto casuale.

Carlo incontra il coetaneo Frank (Samuele Teneggi), affascinante bohémien con capelli ossigenati, occhiali scuri e cappotto di lana, gran affabulatore, tanto da compensare abbondantemente il silenzio di Gollum e colmare narcisisticamente la propria carenza di affetto nelle relazioni familiari: scappato di casa, sta fuggendo dalla madre Anna Ferzetti  e non sapremo mai perché, ma ha un buon rapporto con il nonno, impersonato dal grande maestro dell’animazione Bruno Bozzetto. L’identificazione proiettiva di Carlo su Frank per difendersi dall’ansia da isolamento sociale arriva quasi all’idolatria quando Frank s’innamora della ragazza che tanto piace a Carlo, Nina (la dolce e istintiva Ludovica Nasti de L’amica geniale [+leggi anche:
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). Nina fa parte dalla comunità Rom, non ha nemmeno 18 anni e ha una bambina con un tipo stereotipatamente cattivo che si fa chiamare il Duce (Marco Bonadei). Tra furti di cavi di rame, corse attraverso paesaggi industriali in disfacimento e il tentativo di prendere il diploma di scuola media per fuggire e avere una vita migliore, i tre stringono un legame-rifugio che esprime il desiderio post adolescenziale di crescita sentimentale e ricerca di un'identità definita, in un ambiente socialmente svantaggiato.

La storia del Frank e della Nina è una rielaborazione del sottogenere coming-of-age in forma di fiaba moderna, disarticolata e energetica, con degli outsider che si muovono in uno spazio-tempo circoscritto che stride con il realismo dell’ambientazione e nulla ci dice di reali abitudini, rituali e linguaggio dei giovani zoomers. Più che una narrazione quella di Randi è la costruzione di un sentimento empatico che esplora l’intersezione di tre corpi e la loro confusa e vitale sete di amore e di prospettive, ben espressa dalle convinte performance dei tre giovani protagonisti. In questa realtà alternativa le situazioni sono però smussate e l’eccentricità del personaggio di Frank appare troppo “costruita”.

La storia del Frank e della Nina è una coproduzione tra Italia e Svizzera di Fandango con Rai Cinema e Spotlight Media Productions con RSI Radiotelevisione Svizzera. Le vendite internazionali sono curate da Fandango Sales.

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