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BERLINALE 2025 EFM

Intramovies punta su Yunan, unico film arabo in concorso alla Berlinale

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- Nel listino della società italiana di vendite internazionali il secondo lungometraggio del regista siriano Ameer Fakher Eldin e il debutto di Brwa Vahabpour, My Uncle Jens, selezionato al SXSW

Intramovies punta su Yunan, unico film arabo in concorso alla Berlinale
Yunan di Ameer Fakher Eldin

Al prossimo European Film Market della Berlinale, che si terrà dal 13 al 19 febbraio,  Intramovies punta su Yunan [+leggi anche:
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. L’atteso secondo lungometraggio del regista siriano Ameer Fakher Eldin è l’unico film arabo in concorso in anteprima mondiale alla Berlinale quest’anno.  Scritto, diretto e montato da Eldin, Yunan fa parte della trilogia “Homeland", sui temi dello spostamento, dell'identità e dei legame umani, iniziata con The Stranger [+leggi anche:
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intervista: Ameer Fakher Eldin
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(presentato alle Giornate degli Autori a Venezia nel 2021).

Il film racconta di Munir, uno scrittore arabo sfollato, interpretato dall’attore libanese Georges Khabbaz, che si ritira su una remota isola tedesca con l'intenzione di porre fine alla sua vita. Qui incontra un'anziana donna, Valeska (la leggenda tedesca Hanna Schygulla), che riaccende la sua voglia di vivere. Nel cast c’è anche l'attore palestinese Ali Suleiman, l'attrice libanese Nidal El Ashkar, i tedeschi Sibel Kekilli, Thomas Wlaschiha e Laura Sophia Landauer. Una cordata di società di vari Paesi (Germania, Canada, Italia, Palestina, Qatar, Giordania, Arabia Saudita) si è unita nella produzione: Red Balloon Film, Microclimat Films e la stessa Intramovies, in co-produzione con Fresco Films, Metafora Production, Tabi360, Red Sea Fund.

Nella line up della società di vendite italiana guidata da Paola Corvino, c’è anche il debutto nel lungometraggio del regista norvegese-curdo Brwa Vahabpour, My Uncle Jens [+leggi anche:
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, che sarà presentato a marzo al SXSW di Austin, Texas e la cui uscita in Norvegia è prevista il 4 aprile prossimo. My Uncle Jens è un dramedy scritto dallo stesso regista con la danese Molly Steensgard e il rumeno Răzvan Radulescu, e racconta di Akam (Peiman Azizpour), giovane insegnante di letteratura che vive una vita tranquilla a Oslo, fino a quando uno zio (Hamza Agoshi), proveniente dalla parte iraniana del Kurdistan, gli fa una visita inaspettata. Nonostante lo spazio limitato, lo zio non mostra alcun segno di volersene andare presto. Akam comincia a sospettare che quella non sia solo una visita casuale. Nel cast anche Sarah Francesca Brænne. Il film è una coproduzione della norvegese True Content Production con la rumena Tangaj Production.

Presentato all’ultima Mostra di Venezia, in Orizzonti Extra, dove ha ricevuto i premi Arca CinemaGiovani e FEDIC, con un seguente tour di successo in una dozzina di festival internazionali, Vittoria [+leggi anche:
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di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman è basato su fatti realmente accaduti, e si addentra nelle complessità delle dinamiche familiari e nei desideri apparentemente irrazionali, presentando le persone reali che hanno vissuto la complicata esperienza delle adozioni internazionali. Il Festival di Locarno ha invece tenuto a battesimo, nella sezione Cineasti del Presente, il secondo documentario di Adele Tulli, Real [+leggi anche:
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, reduce anch’esso da una lunga stagione festivaliera. Real è un viaggio caleidoscopico e immersivo su come ci si sente a essere umani nell'era digitale, in un “universo aumentato” in crescita esponenziale. Anche presentato a Locarno, fuori concorso, il dramma di Marco Tullio Giordana La vita accanto [+leggi anche:
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Completano il listino due titoli “in arrivo”: Ably Disabled (titolo provvisorio), opera prima dramedy della giovane regista rumena Ioana Mischie prodotto da Studioset, Mammut e Storyscapes, e Cuerpo celeste, dramma coming of age della cilena Nayra Ilic, attualmente in postproduzione e prodotto da Planta, Horamágica, Disparte e Oro Films, su una ragazza quindicenne che deve affrontare un doloroso lutto e una famiglia in crisi (leggi la news).

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